sabato 11 luglio 2015

Marano Vicentino. Mozione sulla gestione dell’emergenza profughi/clandestini.


Al Presidente del Consiglio Comunale
di Marano Vicentino,
Sig.ra Paola Sbalchiero

OGGETTO: Mozione sulla gestione dell’emergenza profughi/clandestini.

PREMESSO che nel corso del 2014 il fenomeno degli sbarchi di cittadini extracomunitari, provenienti in particolare dai Paesi del Nord Africa, si è significativamente intensificato, assumendo i connotati di un esodo di massa delle popolazioni africane, raggiungendo nei primi mesi del 2015 la soglia di 67.128,00 migranti presenti sul territorio, con punte di 10.000,00 profughi sbarcati in 5 giorni;
ATTESO che il trend degli arrivi dei migranti sulle coste italiane dimostra una crescita esponenziale nel periodo compreso tra il 2011 ed il 2014 e che gli eventi di sbarco registrati in ambito nazionale a decorrere dal 1° gennaio 2015 e sino al 28 febbraio 2015, comparati con i dati riferiti allo stesso periodo dell’anno 2014, dimostra un incremento seriamente preoccupante del fenomeno;
CONSIDERATO che i dati relativi alla distribuzione generale dei migranti nelle strutture temporanee negli anni 2013, 2014 e 2015 sino a febbraio sono i seguenti:
-          22.118 anno 2013;
-          66.066 anno 2014;
-          67.128 fino a febbraio 2015;
CONSIDERATO che nell’anno 2014 i migranti arrivati in Italia hanno raggiunto la quota di 170.000, 60.000 dei quali hanno richiesto asilo politico e dei quali sono state accolte 20.000 richieste e pertanto principalmente il fenomeno non riguarda profughi, a cui è giusto dare accoglienza, ma in maniera marcata si tratta di persone in stato di clandestinità;
DATO ATTO che lo scenario è radicalmente mutato rispetto al tempo in cui sono stati scritti e ratificati trattati ed accordi che prevedono il diritto di asilo politico nel paese di prima accoglienza e pertanto necessita intervenire con urgenza per ripristinare piena governabilità dei flussi migratori e conciliazione tra politiche di sicurezza e principi costituzionali di solidarietà sociale;
CONSIDERATO che il fenomeno, per le proporzioni immani, è divenuto altresì oggetto di gestioni criminali con significative derive speculative e di veri e propri “mercati” di esseri umani, sia nei territori di provenienza che nei territori di sbarco, con la possibile presenza dell’Isis dietro il traffico dei migranti;
ATTESO che il Paese verso cui sono diretti gli sbarchi è l’Italia ed, in particolare, le coste della Sicilia;
DATO ATTO che la gestione del fenomeno “profughi/clandestini” grava allo stato esclusivamente sulle istituzioni italiane che, ad oggi, hanno impegnato senza soluzioni di continuità navi della Marina Militare per il recupero in mare, Forze dell’Ordine per l’identificazione dei profughi, strutture ospedaliere per le cure vitali, immobili per l’accoglienza e destinato fondi del bilancio dello Stato per circa 1 miliardo di euro nel 2014, prevedendo una quota media di sostentamento giornaliero di euro 35,00 per immigrato;
CONSIDERATO che, nonostante la drammaticità e le proporzioni del fenomeno, l’Italia è stata completamente isolata nella gestione dei profughi, assumendo la piena responsabilità politica, sociale e finanziaria dell’emergenza a fronte di un totale disconoscimento dell’esodo di massa da parte delle istituzioni europee ed internazionali;
ATTESO che solo di recente, a causa di un’ingente “tragedia del mare” con annegamento di 900 immigrati (oltre il doppio della strage di Lampedusa nel 2013 che registrò 366 morti), il Governo Italiano ha sollecitato una risposta all’emergenza sul piano europeo e che ad oggi le soluzioni risultano del tutto inadeguate considerato che lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri ha definito in questi giorni “insufficiente” il Piano UE sugli immigrati;
CONSIDERATO che l’Italia si sta gradualmente trasformando in un enorme “campo profughi/clandestini” e che non si rinvengono ad oggi soluzioni politiche e normative, né a livello nazionale né a livello comunitario ed internazionale, in grado di individuare una gestione “sostenibile” dell’emergenza, producendo disagio diffuso nei territori italiani e creando allarme e gravi discriminazioni sociali in quanto l’“emergenza profughi/clandestini” sta sovvertendo le priorità delle politiche di governo e penalizzando in definitiva i cittadini italiani che sostengono, con il lavoro e le tasse, istituzioni e servizi pubblici;
RITENUTO che tale gestione delle politiche migratorie stia incrementando a dismisura il livello di indebitamento pubblico, con una previsione di spesa per il 2015 molto superiore al 2014 ed occorre invertire repentinamente le direttive di governo;
DATO ATTO che non sono trascurabili nemmeno i problemi correlati all’ordine e alla sicurezza pubblica in quanto in molti casi i profughi si sottraggono all’identificazione impedendo il successivo controllo degli spostamenti sul territorio italiano ed europeo e non chiedono in seguito asilo politico, determinando condizioni di clandestinità a tutti gli effetti con pregiudizio per le politiche di prevenzione e lotta al terrorismo;
RITENUTO, a fronte di quanto sin qui evidenziato, che, nella totale carenza e/o inadeguatezza di politiche nazionali e sovranazionali dell’immigrazione, non sia proponibile ed accogliibile una risposta dai territori e dalle singole comunità locali, scaricando in definitiva sui Comuni emergenze che non possono avere soluzioni locali se non a danno dell’ordinata e pacifica convivenza civile delle comunità residenti;
ATTESO che le operazioni ad oggi poste in essere dallo Stato italiano (“Mare nostrum”) e dall’Unione Europea (“Triton”) sono concentrate sul solo, inefficace, piano del recupero e salvataggio in mare e della successiva accoglienza dei migranti, ed in alcun modo sul blocco delle partenze dalle coste africane e da misure di effettivo contenimento del fenomeno in generale, in una prospettiva politica del tutto opposta a quella che questa fase emergenziale richiederebbe;
CONSIDERATO altresì che le Amministrazioni Comunali sono gravate da una serie di criticità, che spaziano dalle lacerazioni del tessuto sociale per la disoccupazione dilagante e l’assenza di reddito minimo per le famiglie alla recessione economica alla paralisi di politiche per lo sviluppo dei territori, alle quali è impossibile far fronte in un contesto di totale incertezza di risorse disponibili per i bilanci comunali, vincoli illogici del Patto di stabilità e di conseguente impedimento all’effettivo esercizio dei poteri di indirizzo e programmazione economico-finanziaria;
RITENUTO che in tale contesto non sia percorribile la soluzione proposta dal Ministro dell’Interno, per il tramite delle Prefetture-Uffici Territoriali di Governo- di “smistare” i profughi/ i clandestini tra le Regioni italiane, a tempo sostanzialmente indeterminato in quanto non è allo stato percepibile il piano della proposta politica e risultano del tutto vulnerati i principi di autonomia e di rappresentatività diretta dei cittadini in seno alle istituzioni locali;
RITENUTA altresì non accoglibile, per la situazione di “vuoto politico”, la proposta del Presidente del Consiglio di una “negoziazione istituzionale” dell’accoglienza con incentivi ai Comuni disponibili ad accogliere sul territorio i profughi senza porre ulteriori condizioni;
ATTESO che è necessario promuovere l’esclusione dal patto di stabilità di tutte le spese del sociale, evitando di determinare situazioni di bisogno di serie “A” e di serie “B”, ricordando che i Comuni quotidianamente sono alle prese con problemi sociali gravissimi dei loro cittadini (indigenza, disoccupazione, non autosufficienza, impossibilità di acquistare farmaci o pagare cure mediche) e chiedono al Governo flessibilità contabile in merito a questa crescente voce di spesa;
ATTESO che è necessario modificare gli accordi tra Ministero dell’Interno e Associazioni e Cooperative Sociali che gestiscono l’accoglienza dei profughi, prevedendo che la quota di contributo giornaliero sia condizionata all’effettiva presenza ed all’identificazione dell’immigrato prevedendo, in linea con le normative anticorruzione, che la gestione dei contributi pubblici sia assolutamente trasparente;
CONSIDERATO che il sistema dell’accoglienza è al collasso e le Prefetture, su sollecitazione del Viminale, sono impegnate a trovare soluzioni alloggiative sul territorio;
ATTESO che, all’indomani della notizia diffusa dal Ministero dell’Interno, molte Amministrazioni della Provincia di Vicenza hanno espresso la loro contrarietà, in sintonia con il dissenso espresso dai Governatori delle Regioni Veneto, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta;
CONSIDERATO che già oggi sono presenti in Veneto 515.000 stranieri regolari, di cui 42.000 senza lavoro, oltre ai veneti in serie difficoltà familiari ed occupazionali e già questa configura una situazione di emergenza, per le quali servono politiche efficaci e di sinergia tra le istituzioni locali;
RITENUTO pertanto, per quanto fin qui esposto e considerato, di approvare la presente mozione conferendo mandato al Sindaco affinché svolga, nelle sedi opportune, tutte le iniziative necessarie al fine di evitare lo “smistamento” dei profughi/clandestini nel territorio di Marano Vicentino;

CONSIDERATA la competenza del Consiglio Comunale nell’approvazione di mozioni e ad esprimere indirizzi, ai sensi dell’art. 42 del D. Lgs. 18.08.2000 n. 267;

Tutto quanto sopra premesso

SI CHIEDE

1)      DI APPROVARE la suesposta mozione e conferire mandato al Sindaco affinché svolga, nelle sedi opportune, tutte le iniziative necessarie al fine di evitare lo “smistamento” dei profughi/clandestini nel territorio di Marano Vicentino;
2)      DI GARANTIRE che sia informato con immediatezza il Sindaco, quale Autorità Sanitaria Locale e di Pubblica Sicurezza, del numero effettivo e dell’avvenuta identificazione degli immigrati “smistati” sul territorio;
3)      DI INVITARE le strutture ricettive, pubbliche e private, e singoli cittadini a non accogliere i migranti;
4)      DI GARANTIRE da parte delle Istituzioni preposte la massima trasparenza nell’utilizzo dei fondi per gli immigrati;
5)      DI GARANTIRE altresì che gli accordi tra Ministero dell’Interno ed Associazioni e Cooperative Sociali che gestiscono l’accoglienza dei profughi prevedano espressamente che la quota di contributo giornaliero sia condizionata all’effettiva presenza ed all’identificazione dell’immigrato;
6)      DI VERIFICARE, con il supporto degli organi di Polizia Locale e dell’Ufficio Tecnico, le condizioni di agibilità ed igienico-sanitarie degli immobili in cui gli immigrati sono alloggiati;
7)      DI ESCLUDERE dal patto di stabilità tutta la spesa sociale dei Comuni;
8)      DI VALUTARE la costituzione del Comune come parte civile in caso di episodi di violenza, microcriminalità e malattie riconducibili ai profughi clandestini;
9)      DI SOLLECITARE le dimissioni del Ministro degli Interni;
10)    DI TRASMETTERE la presente mozione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, al Ministro degli Esteri, alla Prefettura di Vicenza, alla Provincia di Vicenza, al Presidente della Regione Veneto ed ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Vicenza;
11)   DI CONVOCARE con urgenza un tavolo presso la Prefettura di Vicenza per esaminare la questione dell’accoglienza profughi in Provincia di Vicenza, con preghiera di estensione dell’invito al Ministero degli Esteri.

Marano Vicentino, 10/07/2015

Il Capogruppo consiliare di “Noi di Marano”
Erik Umberto Pretto