Al Presidente del Consiglio Comunale
di Marano Vicentino,
Sig.ra Paola Sbalchiero
OGGETTO: Mozione sulla gestione
dell’emergenza profughi/clandestini.
PREMESSO che nel corso del 2014 il fenomeno
degli sbarchi di cittadini extracomunitari, provenienti in particolare dai
Paesi del Nord Africa, si è significativamente intensificato, assumendo i
connotati di un esodo di massa delle popolazioni africane, raggiungendo nei
primi mesi del 2015 la soglia di 67.128,00 migranti presenti sul territorio,
con punte di 10.000,00 profughi sbarcati in 5 giorni;
ATTESO che il trend degli
arrivi dei migranti sulle coste italiane dimostra una crescita esponenziale nel
periodo compreso tra il 2011 ed il 2014 e che gli eventi di sbarco registrati
in ambito nazionale a decorrere dal 1° gennaio 2015 e sino al 28 febbraio 2015,
comparati con i dati riferiti allo stesso periodo dell’anno 2014, dimostra un
incremento seriamente preoccupante del fenomeno;
CONSIDERATO che i dati relativi alla
distribuzione generale dei migranti nelle strutture temporanee negli anni 2013,
2014 e 2015 sino a febbraio sono i seguenti:
-
67.128 fino a febbraio 2015;
CONSIDERATO che nell’anno 2014 i migranti
arrivati in Italia hanno raggiunto la quota di 170.000, 60.000 dei quali hanno
richiesto asilo politico e dei quali sono state accolte 20.000 richieste e
pertanto principalmente il fenomeno non riguarda profughi, a cui è giusto dare
accoglienza, ma in maniera marcata si tratta di persone in stato di
clandestinità;
DATO ATTO che lo scenario è radicalmente
mutato rispetto al tempo in cui sono stati scritti e ratificati trattati ed
accordi che prevedono il diritto di asilo politico nel paese di prima
accoglienza e pertanto necessita intervenire con urgenza per ripristinare piena
governabilità dei flussi migratori e conciliazione tra politiche di sicurezza e
principi costituzionali di solidarietà sociale;
CONSIDERATO che il fenomeno, per le proporzioni
immani, è divenuto altresì oggetto di gestioni criminali con significative derive
speculative e di veri e propri “mercati” di esseri umani, sia nei territori di
provenienza che nei territori di sbarco, con la
possibile presenza dell’Isis dietro il traffico dei migranti;
ATTESO che il Paese verso cui sono diretti
gli sbarchi è l’Italia ed, in particolare, le coste della Sicilia;
DATO ATTO che la gestione del fenomeno
“profughi/clandestini” grava allo stato esclusivamente sulle istituzioni
italiane che, ad oggi, hanno impegnato senza soluzioni di continuità navi della
Marina Militare per il recupero in mare, Forze dell’Ordine per
l’identificazione dei profughi, strutture ospedaliere per le cure vitali,
immobili per l’accoglienza e destinato fondi del bilancio dello Stato per circa
1 miliardo di euro nel 2014, prevedendo una quota media di sostentamento
giornaliero di euro 35,00 per immigrato;
CONSIDERATO che, nonostante la drammaticità e le
proporzioni del fenomeno, l’Italia è
stata completamente isolata nella gestione dei profughi, assumendo la piena
responsabilità politica, sociale e finanziaria dell’emergenza a fronte di un
totale disconoscimento dell’esodo di massa da parte delle istituzioni europee
ed internazionali;
ATTESO che solo di recente, a causa di
un’ingente “tragedia del mare” con annegamento di 900 immigrati (oltre il
doppio della strage di Lampedusa nel 2013 che registrò 366 morti), il Governo
Italiano ha sollecitato una risposta all’emergenza sul piano europeo e che ad
oggi le soluzioni risultano del tutto inadeguate considerato che lo stesso
Presidente del Consiglio dei Ministri ha definito in questi giorni
“insufficiente” il Piano UE sugli immigrati;
CONSIDERATO che l’Italia si sta gradualmente
trasformando in un enorme “campo profughi/clandestini” e che non si rinvengono
ad oggi soluzioni politiche e normative, né a livello nazionale né a livello
comunitario ed internazionale, in grado di individuare una gestione
“sostenibile” dell’emergenza, producendo disagio diffuso nei territori italiani
e creando allarme e gravi discriminazioni sociali in quanto l’“emergenza
profughi/clandestini” sta sovvertendo le priorità delle politiche di governo e
penalizzando in definitiva i cittadini italiani che sostengono, con il lavoro e
le tasse, istituzioni e servizi pubblici;
RITENUTO che tale gestione delle politiche
migratorie stia incrementando a dismisura il livello di indebitamento pubblico,
con una previsione di spesa per il 2015 molto superiore al 2014 ed occorre
invertire repentinamente le direttive di governo;
DATO ATTO che non sono trascurabili nemmeno i
problemi correlati all’ordine e alla sicurezza pubblica in quanto in molti casi
i profughi si sottraggono all’identificazione impedendo il successivo controllo
degli spostamenti sul territorio italiano ed europeo e non chiedono in seguito
asilo politico, determinando condizioni di clandestinità a tutti gli effetti con
pregiudizio per le politiche di prevenzione e lotta al terrorismo;
RITENUTO, a fronte di quanto sin qui
evidenziato, che, nella totale carenza e/o inadeguatezza di politiche nazionali
e sovranazionali dell’immigrazione, non sia proponibile ed accogliibile una
risposta dai territori e dalle singole comunità locali, scaricando in
definitiva sui Comuni emergenze che non possono avere soluzioni locali se non a
danno dell’ordinata e pacifica convivenza civile delle comunità residenti;
ATTESO che le operazioni ad oggi poste in essere dallo Stato italiano (“Mare
nostrum”) e dall’Unione Europea (“Triton”) sono concentrate sul solo, inefficace,
piano del recupero e salvataggio in mare e della successiva accoglienza dei
migranti, ed in alcun modo sul blocco delle partenze dalle coste africane e da
misure di effettivo contenimento del fenomeno in generale, in una prospettiva
politica del tutto opposta a quella che questa fase emergenziale richiederebbe;
CONSIDERATO altresì che le Amministrazioni
Comunali sono gravate da una serie di criticità, che spaziano dalle lacerazioni
del tessuto sociale per la disoccupazione dilagante e l’assenza di reddito minimo
per le famiglie alla recessione economica alla paralisi di politiche per lo
sviluppo dei territori, alle quali è impossibile far fronte in un contesto di totale
incertezza di risorse disponibili per i bilanci comunali, vincoli illogici del
Patto di stabilità e di conseguente impedimento all’effettivo esercizio dei
poteri di indirizzo e programmazione economico-finanziaria;
RITENUTO che in tale contesto non sia percorribile la soluzione
proposta dal Ministro dell’Interno, per il tramite delle Prefetture-Uffici
Territoriali di Governo- di “smistare” i profughi/ i clandestini tra le Regioni
italiane, a tempo sostanzialmente indeterminato in quanto non è allo stato percepibile
il piano della proposta politica e risultano del tutto vulnerati i principi di autonomia
e di rappresentatività diretta dei cittadini in seno alle istituzioni locali;
RITENUTA altresì non accoglibile, per la
situazione di “vuoto politico”, la proposta del Presidente del Consiglio di una
“negoziazione istituzionale” dell’accoglienza con incentivi ai Comuni
disponibili ad accogliere sul territorio i profughi senza porre ulteriori
condizioni;
ATTESO che è necessario promuovere
l’esclusione dal patto di stabilità di tutte le spese del sociale, evitando di
determinare situazioni di bisogno di serie “A” e di serie “B”, ricordando che i
Comuni quotidianamente sono alle prese con problemi sociali gravissimi dei loro
cittadini (indigenza, disoccupazione, non autosufficienza, impossibilità di
acquistare farmaci o pagare cure mediche) e chiedono al Governo flessibilità
contabile in merito a questa crescente voce di spesa;
ATTESO che è necessario modificare gli
accordi tra Ministero dell’Interno e Associazioni e Cooperative Sociali che
gestiscono l’accoglienza dei profughi, prevedendo che la quota di contributo
giornaliero sia condizionata all’effettiva presenza ed all’identificazione
dell’immigrato prevedendo, in linea con le normative anticorruzione, che la
gestione dei contributi pubblici sia assolutamente trasparente;
CONSIDERATO che il sistema dell’accoglienza è al
collasso e le Prefetture, su sollecitazione del Viminale, sono impegnate a
trovare soluzioni alloggiative sul territorio;
ATTESO che, all’indomani della notizia
diffusa dal Ministero dell’Interno, molte Amministrazioni della Provincia di Vicenza
hanno espresso la loro contrarietà, in sintonia con il dissenso espresso dai Governatori
delle Regioni Veneto, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta;
CONSIDERATO che già oggi sono presenti in Veneto 515.000 stranieri regolari, di
cui 42.000 senza lavoro, oltre ai veneti in serie difficoltà familiari ed
occupazionali e già questa configura una situazione di emergenza, per le quali
servono politiche efficaci e di sinergia tra le istituzioni locali;
RITENUTO pertanto,
per quanto fin qui esposto e considerato, di approvare la presente mozione conferendo
mandato al Sindaco affinché svolga, nelle sedi opportune, tutte le iniziative
necessarie al fine di evitare lo “smistamento” dei profughi/clandestini nel
territorio di Marano Vicentino;
CONSIDERATA la
competenza del Consiglio Comunale nell’approvazione di mozioni e ad esprimere
indirizzi, ai sensi dell’art. 42 del D. Lgs. 18.08.2000 n. 267;
Tutto quanto sopra premesso
SI CHIEDE
1) DI APPROVARE
la suesposta mozione e conferire mandato al Sindaco affinché svolga, nelle sedi
opportune, tutte le iniziative necessarie al fine di evitare lo “smistamento”
dei profughi/clandestini nel territorio di Marano Vicentino;
2) DI GARANTIRE
che sia informato con immediatezza il Sindaco, quale Autorità Sanitaria Locale
e di Pubblica Sicurezza, del numero effettivo e dell’avvenuta identificazione
degli immigrati “smistati” sul territorio;
3) DI INVITARE le
strutture ricettive, pubbliche e private, e singoli cittadini a non accogliere
i migranti;
4) DI GARANTIRE
da parte delle Istituzioni preposte la massima trasparenza nell’utilizzo dei
fondi per gli immigrati;
5) DI GARANTIRE
altresì che gli accordi tra Ministero dell’Interno ed Associazioni e
Cooperative Sociali che gestiscono l’accoglienza dei profughi prevedano
espressamente che la quota di contributo giornaliero sia condizionata
all’effettiva presenza ed all’identificazione dell’immigrato;
6) DI VERIFICARE,
con il supporto degli organi di Polizia Locale e dell’Ufficio Tecnico, le
condizioni di agibilità ed igienico-sanitarie degli immobili in cui gli
immigrati sono alloggiati;
7) DI ESCLUDERE
dal patto di stabilità tutta la spesa sociale dei Comuni;
8) DI VALUTARE la
costituzione del Comune come parte civile in caso di episodi di violenza,
microcriminalità e malattie riconducibili ai profughi clandestini;
9) DI SOLLECITARE
le dimissioni del Ministro degli Interni;
10) DI TRASMETTERE
la presente mozione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio
dei Ministri, al Ministro dell’Interno, al Ministro degli Esteri, alla Prefettura
di Vicenza, alla Provincia di Vicenza, al Presidente della Regione Veneto ed ai
Sindaci dei Comuni della Provincia di Vicenza;
11) DI CONVOCARE con
urgenza un tavolo presso la Prefettura di Vicenza per esaminare la questione
dell’accoglienza profughi in Provincia di Vicenza, con preghiera di estensione
dell’invito al Ministero degli Esteri.
Marano Vicentino, 10/07/2015
Il
Capogruppo consiliare di “Noi di Marano”
Erik Umberto Pretto