martedì 23 dicembre 2014
Dopo i volantini anonimi furti di pubblicazioni sulle bacheche.
Cambio di strategia a Marano da parte degli oppositori alle minoranze. Dopo il periodo dei manifesti strappati e dell’affissione di volantini diffamatori è arrivato il momento della “sparizione silenziosa”.
E’ la nuova tattica da attuare verso chi da fastidio, contro chi tocca qualche tasto che non bisogna nemmeno sfiorare, una tattica che ha sempre funzionato sia politicamente che in altri ambiti poco chiari dell’illegalità.
Far scendere l’oblio sulle idee che non sono il linea con il loro pensiero è la strategia adottata fin dalla notte dei tempi da gruppi dominanti o che vogliono dominare, senza bisogno di perdere troppo tempo, senza tanti fastidi, senza scocciature.
E’ quello che sta accadendo da qualche mese sulle bacheche dei movimenti, partiti e liste civiche di un determinato schieramento di idee. E’ cominciata a mancare qualche pubblicazione ogni tanto, per continuare poi sempre più frequentemente, fino allo spogliare quasi del tutto le bacheche, naturalmente nottetempo, con la predilezione per quelle pubblicazioni che toccano argomenti caldi del vivere cittadino: lo stazionare fisso sul territorio di “campeggi abusivi” e il degrado ambientale.
Ecco allora che di volta in volta vengono “depredate” le bacheche della civica Noi di Marano, della Lega Nord e della civica Progetto Veneto per Marano.
E pensare che questo spiacevole modo di togliere la parola, o meglio sarebbe dire “la carta”, verrebbe superato con la sola chiusura delle bacheche tramite una protezione trasparente con chiave o con un loro ammodernamento. Soluzione questa proposta ancora nel 2012, promessa dall’Amministrazione Comunale, ma mai messa in atto.
La lista civica Noi di Marano
lunedì 1 dicembre 2014
Breganze-Marano. Piovan Confartigianato: "Noi massacrati dalle tasse e i nomadi fanno quello che vogliono"
C'è
preoccupazione tra gli artigiani di Breganze per la collocazione di due camper.
Attualmente sostano nel piazzale dei magazzini comunali, dopo che è stato
imposto loro di sgomberare dalle vie del centro del paese, dove non sono voluti
dai commercianti che da sempre fanno guerra su questo tema. A farsi
portavoce è stato Andrea Piovan, presidente Confartigianato di Thiene, che ieri
sera, ha riunito tutti i suoi associati al Bar 2000 per affrontare quello che
per tutti loro è un grave problema.
'Ci hanno
detto che vogliono fare un campo nomadi e siamo rimasti di stucco - ha spiegato
Piovan - la situazione a Breganze come a Marano è davvero insostenibile e ora
si paventa l'ipotesi di un'area attrezzata per questa gente a cui dovremmo
pagare acqua, luce e servizi mentre noi artigiani siamo nel bel mezzo di una
crisi economica?' A tranquillizzare il presidente di Confartigianato è il
sindaco Piera Campana in persona che smentisce categoricamente la voce
che gira in paese sul campo rom che non ha alcuna intenzione di realizzare.
'In
realtà avevo solo chiesto agli artigiani di aiutarmi a trovare un'area dove
collocare temporaneamente le famiglie con i due camper che attualmente stanno
nei magazzini comunali - getta acqua sul fuoco il primo cittadino di Breganze -
sono tre mesi che cerco una soluzione ad un problema che voglio affrontare
nella maniera più giusta. Da un lato ho chi questi due camper non li vuole
assolutamente e non faccio che chiamare i vigili per farli sgomberare da
una parte all'altra del paese. Dall'altro - conclude Piera Campana - ho i
solleciti delle associazioni di volontariato che insistono nel progetto di
integrazione per questi nuclei familiari, che a loro dire, andrebbero
reinseriti. Ripeto, nessun campo rom è in progetto. Qualcuno ha capito male'.
Piovan tira un sospiro di sollievo, ma torna sull'argomento che gli sta a cuore. 'Qui non significa essere razzisti - si sfoga - si tratta di persone che non dimostrano un minimo di civiltà. Abito un chilometro dall'area occupata da intere famiglie di rom a Marano. Quello che vedo passando da via Capitello di Sopra, proprio accanto all'area ecologica è da brivido. Hanno rotto la rete di recinzione, accendono il fuoco per scaldarsi ad ogni ora del giorno. Se lo fa qualche cittadino per bruciare sterpaglie nel giardino di casa propria gli infliggono una multa da capogiro. Questa gente lo può fare tranquillamente e nessuno li punisce. Noi facciamo la raccolta differenziata dei rifiuti e paghiamo la Tarsu. Loro disseminano immondizia ovunque gratuitamente e a noi tocca pagare pure quello che loro sporcano perchè quando si allontanano lasciano il disastro. I possessori di camper devono fare la revisione - incalza Piovan - scommetto che loro se ne fregano. Le donne stendono panni che fanno bella mostra, vanno e vengono indisturbati facendo i loro comodi. Siamo esasperati dal degrado ed i sindaci non possono ignorare la nostra rabbia legittima che deriva da uno Stato fiscale che ci fa pagare per poter lavorare, pronto a sanzionarti per il nulla. Poi però, ai nomadi è concesso tutto. Come si fa a non arrabbiarsi? Sono contento che il campo nomadi a Breganze non si farà - conclude il presidente di Confartigianato - mi fido della parola del sindaco Campana che contatterò personalmente, ma pretendiamo che i primi cittadini, che ospitano famiglie rom, si facciano garanti dei diritti dei loro cittadini e che non spendano in generale più un euro per riparare i danni dell'inciviltà di chi non rispetta le regole. Soldi non ce ne sono quasi più e devono essere spesi per le cose giuste'
Piovan tira un sospiro di sollievo, ma torna sull'argomento che gli sta a cuore. 'Qui non significa essere razzisti - si sfoga - si tratta di persone che non dimostrano un minimo di civiltà. Abito un chilometro dall'area occupata da intere famiglie di rom a Marano. Quello che vedo passando da via Capitello di Sopra, proprio accanto all'area ecologica è da brivido. Hanno rotto la rete di recinzione, accendono il fuoco per scaldarsi ad ogni ora del giorno. Se lo fa qualche cittadino per bruciare sterpaglie nel giardino di casa propria gli infliggono una multa da capogiro. Questa gente lo può fare tranquillamente e nessuno li punisce. Noi facciamo la raccolta differenziata dei rifiuti e paghiamo la Tarsu. Loro disseminano immondizia ovunque gratuitamente e a noi tocca pagare pure quello che loro sporcano perchè quando si allontanano lasciano il disastro. I possessori di camper devono fare la revisione - incalza Piovan - scommetto che loro se ne fregano. Le donne stendono panni che fanno bella mostra, vanno e vengono indisturbati facendo i loro comodi. Siamo esasperati dal degrado ed i sindaci non possono ignorare la nostra rabbia legittima che deriva da uno Stato fiscale che ci fa pagare per poter lavorare, pronto a sanzionarti per il nulla. Poi però, ai nomadi è concesso tutto. Come si fa a non arrabbiarsi? Sono contento che il campo nomadi a Breganze non si farà - conclude il presidente di Confartigianato - mi fido della parola del sindaco Campana che contatterò personalmente, ma pretendiamo che i primi cittadini, che ospitano famiglie rom, si facciano garanti dei diritti dei loro cittadini e che non spendano in generale più un euro per riparare i danni dell'inciviltà di chi non rispetta le regole. Soldi non ce ne sono quasi più e devono essere spesi per le cose giuste'
di redazione
Thiene on line Venerdì, 28 Novembre 2014
sabato 22 novembre 2014
Thiene. Basta rifiuti lungo le strade: da dicembre puoi disfarti dell'umido a tutte le ore
Dal 1°
dicembre prossimo cambia il sistema di raccolta del rifiuto umido a Thiene:
niente più esposizione del bidoncino giallo in strada a giorni definiti, ma
conferimento del sacchetto biodegradabile, senza vincoli di orari e giorni,
negli appositi contenitori stradali di colore marrone che la ditta Greta sta
posizionando in città.
E’ quindi
indispensabile che i cittadini provvedano in questi giorni, e comunque entro il
30 novembre 2014, al ritiro gratuito dell’apposito chiave per l’apertura e la
chiusura del bidone stradale.
Per
agevolare la Cittadinanza all’adempimento di quest’obbligo, l’Amministrazione
Comunale ha individuato nel mese di novembre quattro giornate di apertura
straordinaria al pubblico dell’Ufficio Ecologia, comunicandole alla
popolazione.
Già
trascorse le date del 15 e 16 novembre, si ricorda che domani, venerdì 21
novembre e sabato 22 novembre 2014 l’Ufficio Ecologia resterà aperto
rispettivamente dalle 15.00 alle 18.30 nel pomeriggio del venerdì e dalle 8.00
alle 12.00 nella giornata di sabato.
“Gli utenti
possono utilizzare gli appositi bidoni stradali – precisa Andrea Zorzan,
assessore ai Lavori Pubblici – anche prima del 1° dicembre, sin da quando li
vedranno posizionati nella loro area. Invito la cittadinanza a ritirare quanto
prima la chiave indispensabile per l’apertura dei bidoni e ad osservare
l’obbligo del conferimento dell’umido nel bidone stesso utilizzando sempre gli
appositi sacchetti biodegradabili. Non va mai conferito materiale sfuso. I
vantaggi dell’abbandono del sistema di raccolta dell’umido con il porta a porta
con la nuova modalità saranno ben presto apprezzati dagli utenti. Ribadisco
l’importanza della collaborazione da parte dei cittadini per il rispetto delle
regole, indispensabile per tenere più bella e pulita la nostra Città”.
I vecchi
bidoncini gialli non vanno riconsegnati all’Ufficio Ecologia, ma possono essere
utilizzati dagli utenti per il conferimento dei sacchetti biodegradabili
contenenti il rifiuto umido nei bidoni marroni.
Nel corso
dell’ultima settimana di novembre, gli utenti troveranno nel bidoncino giallo,
se ancora lo espongono, l’avviso del termine ultimo del 30 novembre per la
raccolta dell’umido con il “porta a porta”.
L’ Ufficio
Ecologia del Comune di Thiene si trova nello stabile di Piazzale Salvo
d’Acquisto, 3 (ex Pretura) ed è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle
9.30 alle 12.30 e il mercoledì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.15, con aperture
straordinarie venerdì 21 novembre, dalle 15.00 alle 18.30 e sabato 22 novembre
dalle 8.00 alle 12.00.
Per
informazioni telefoniche è possibile contattare l’Ufficio Ecologia al numero
0445-804.946/937
ThieneOnLine 20 Novembre 2014
venerdì 14 novembre 2014
I sindaci e le scatolette di tonno
Il Comune di
Marano ha introdotto la raccolta porta a porta chiedendo ai cittadini un cambio
radicale delle abitudini. Normale, dunque, che nei primi tempi ci sia chi
storce il naso. Probabilmente fra un po' tutti si adegueranno e la giunta potrà
dire di aver fatto la scelta giusta.
Ciò non impedisce di esprimere qualche perplessità sul sistema adottato. La
raccolta di carta, plastica e lattine ogni 15 giorni, ad esempio, costringe
l'utente che non ha un giardino a tenersi in salotto o di fianco al frigo sacchetti
pieni di “monnezza”. Senza contare che se piove il giorno della raccolta carta,
il Comune invita a non esporre scatole e giornali per evitare che si impregnino
di acqua. Dunque, aritmetica alla mano, il corretto cittadino dovrebbe
prolungare di altri 15 giorni il deposito in casa della carta.
Si può obiettare che esiste l'ecocentro. Giusto, ma è aperto due volte la
settimana e per poche misere ore. Tale soluzione, fra l'altro, costringe il
solito corretto cittadino a caricare la sua macchina per portare tutto in
discarica. Naturalmente, dobbiamo dare per scontato che tutti abbiano l'auto.
(...)
Da Il Giornale di Vicenza del 13 novembre 2014.
lunedì 13 ottobre 2014
IGNORANZA O MALAFEDE?
Prendiamo atto della risposta della lista civica Marano
Bene Comune (foto del manifesto affisso in bacheca nella foto in fondo alla pagina) in merito alle nostre osservazioni sulla votazione del
Sindaco di Marano Vicentino in occasione dell’assemblea del Consorzio di
Polizia Locale Alto Vicentino dello scorso 24 settembre.
Al riguardo, rileviamo che:
-
non abbiamo mai affermato che il Sindaco di Marano Vicentino si sia astenuto
dal voto. Abbiamo solo fatto notare che il medesimo aveva dichiarato, in un
primo momento, la propria astensione. Soltanto in seguito, su sollecitazione
anche del Sindaco di Schio (cfr. Il Giornale di Vicenza, 26/09/2014), ci aveva ripensato
ed aveva espresso voto favorevole;
-
il medesimo discorso vale per il risparmio del 50% sul costo del Comandante:
l’annunciata astensione del Sindaco di Marano Vicentino non avrebbe certo
aiutato ad ottenere tale risparmio;
-
siamo grati al Sindaco di Marano Vicentino per avere argutamente evidenziato
l’indispensabilità di “una analisi sulla criticità della struttura e un piano
per la sua riorganizzazione”. Senza tale fondamentale apporto il Consorzio non
sarebbe stato in grado di operare in modo efficiente;
-
nella nostra nota non abbiamo espresso alcuna critica sull’efficienza del
Sindaco di Marano Vicentino; abbiamo solo sottolineato che, come il Comandante
Scarpellini, anche il Sindaco Moro opera le sue funzioni part-time, avendo
mantenuto il proprio posto di lavoro. Circa l’efficienza del Sindaco, pensiamo
saranno i cittadini di Marano Vicentino a dare il proprio giudizio;
-
per quanto riguarda l’accusa di velleitarismo rivoltaci dalla lista Marano Bene
Comune, invitiamo gli estensori a rileggersi bene la nostra
nota: si accorgeranno (forse) che i proclami “È falso” da loro scritti in
grassetto si riferiscono a cose non contenute nella nota stessa. Che sia
ignoranza o malafede? O entrambe le cose?
Concludiamo con una battuta. Avevamo affisso la nostra
nota sulla nostra bacheca (e congiuntamente sul nostro sito internet www.noidimarano.it) senza firma e senza
logo in quanto pensavamo che nessuno avrebbe mai capito chi ne fosse l’autore.
Purtroppo l’attento KGB maranese ha scoperto tutto ed ha svelato il nostro
intento. Pazienza.
lunedì 6 ottobre 2014
QUANDO LA VELLEITA’ POLITICA SUPERA IL BUON SENSO
In occasione
dell’assemblea del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino, convocato per la
condivisione con il Consorzio Nord Est Vicentino del Comandante Scarpellini, il
Sindaco di Marano Vicentino è riuscito a fare una ennesima pessima figura.
La suddetta decisione
comportava (e comporta di fatto, in seguito all'approvazione della relativa
deliberazione da parte dei Comuni ivi rappresentati) per i due Consorzi il
risparmio del 50% sulla spesa del Comandante. Tale deliberazione era dunque
data per scontata visto che, con questi chiari di luna, un simile risparmio non
può che essere beneaccetto dalle Amministrazioni Comunali interessate.
Ma il nostro Sindaco,
assieme al collega di Santorso, non ha aderito a questa decisione (mediante una
dichiarazione di astensione) in quanto a suo dire il problema andava
approfondito, e sostenendo che un Comandante a mezzo servizio non è in grado di
svolgere appieno il suo ruolo.
Al riguardo, rileviamo
che:
- quando un Sindaco si presenta ad un’assemblea che deve deliberare una decisione importante come quella di cui sopra, di norma ci dovrebbe andare ben preparato e conoscendo in modo approfondito gli argomenti da trattare, avendo ben presenti le conseguenze che tale decisione avrà per il Comune che amministra;
- bene ha fatto il Sindaco di Schio a rilevare che il voto del Comune di Marano Vicentino sembrava essere soltanto un voto politico in quanto gli eventuali approfondimenti, se davvero si voleva, potevano essere tranquillamente effettuati;
- per quanto riguarda poi la poca efficienza di un Comandante part-time, rileviamo che anche a Marano Vicentino abbiamo un Sindaco part-time, in quanto il medesimo ha mantenuto il proprio posto di lavoro.
domenica 5 ottobre 2014
Interrogazione al sindaco su presunta attività illecita di recupero rifiuti nei pressi dell’ecostazione in località Vegri.
Presso l’ingresso dell’ecostazione in località Vegri è
consuetudine incontrare un gruppetto di persone di origine extracomunitaria che
usa chiedere agli utenti in procinto di entrare che tipologia di rifiuti vengono
trasportati e se si intende consegnare alcuni di essi anticipatamente a
loro.
Nella maggior parte dei casi si tratta di elettrodomestici,
utensili e mobilio in disuso, che vengono posizionati in un’area a ridosso
dell’ingresso e portati via al termine di ogni turno di apertura della
stazione.
Considerando che:
-
gli utenti spesso hanno a che fare con richieste ripetute e quasi moleste;
-
la stessa tipologia di attività è già stata rilevata e oggetto di intervento in altre ecostazioni comunali vicine (ad esempio nel Comune di Schio);
-
non è dato sapere quale via prenda il materiale prelevato, lasciando plausibili le possibilità di commerci o smaltimenti illeciti.Si chiede:- L’Amministrazione Comunale intende predisporre un’ispezione volta a stabilire le basi su cui agisce questa attività e, nel caso in cui risultassero delle irregolarità, intende allontanare i responsabili, coadiuvare una ricerca del materiale trattenuto e garantire che in futuro non si ripresentino fenomeni analoghi?- Su quali materiali di recupero il Comune di Marano Vicentino genera un profitto, che conseguentemente viene perso a causa dell'attività illecita sopra descritta?
Per il gruppo consiliare “Noi di Marano”
Erik Umberto Pretto
Erik Umberto Pretto
Interrogazione al sindaco su controllo presenza immigrati irregolari sul territorio comunale.
Dall’inizio dell’operazione denominata “Mare Nostrum” sono
arrivati nel nostro Paese più di 100.000 immigrati. Questi, una volta approdati,
vengono distribuiti su tutto il territorio tramite ponti aerei e bus navetta. A
causa del flusso incessante spesso gli immigrati vengono trasferiti senza esser
prima stati identificati. Stando a numeri in costante aumento, nella Regione
Veneto sono stati accolti alcune migliaia di immigrati, mentre nella Provincia
di Vicenza alcune centinaia. La maggior parte di loro, tuttavia, è stato
appurato che rimangono soltanto pochi giorni nei centri di accoglienza, dandosi
alla fuga e facendo perdere le loro tracce.
Alla luce di quanto appena esposto si chiede se
l’Amministrazione Comunale è intenzionata a predisporre, grazie alla preziosa
collaborazione delle Forze dell’Ordine, un controllo del territorio comunale
mirato ad individuare eventuali cittadini senza regolare permesso di soggiorno
in particolare in quelle abitazioni che destano sospetto e che potrebbero
fungere da luogo di dimora di gruppo.
Erik Umberto Pretto
mercoledì 6 agosto 2014
Tornano anche a Marano i “diffamatori anonimi”.
E’ fresco di questa notte il
nuovo attacco del solito gruppuscolo dei “diffamatori anonimi maranesi”. Sinceramente
ce lo si poteva aspettare dopo la presa di posizione del gruppo politico di Noi
di Marano a sostegno del sindaco di Carrè, Davide Mattei, ma soprattutto dopo
aver ricordato una delle loro più eclatanti imprese: la falsificazione, nel
febbraio del 2012, di un manifesto comunale utilizzando una scannerizzazione
del logo municipale e della biblioteca.
Un nostro simpatizzante ci ha
infatti inviato le immagini scattate, questa mattina verso le 7,00, con il
telefonino, relative alle bacheche della “Pro Loco” e delle “ACLI” dove sono
apparsi dei volantini, con una copia dell’articolo di ThieneOnLine del
04.08.2014 sotto la scritta “I cittadini pregano vivamente i consiglieri
comunali di non bere troppo”.
Naturalmente i “diffamatori
anonimi maranesi” si sono ben guardati, nel compiere la loro
impresa, anche da quelli che potevano essere gli occhi indiscreti delle
telecamere, affiggendo i manifesti sulle bacheche più distanti dal municipio,
dove sono appunto in funzione sistemi di videosorveglianza.
Ma quello che da più
fastidio, oltre alla loro ignoranza, è il senso di onnipotenza di cui si
circondano: si esprimono sempre a nome dei cittadini (come se avessero avuto dagli
abitanti di Marano un eterno e incondizionato affidamento) e non conoscono
limiti territoriali agendo con disinvoltura, di volta in volta, negli spazi
riservati a enti pubblici, associazioni, strutture private. Forse per fare
capire che loro possono fare tutto quello che vogliono dove vogliono.
Il gruppo politico di Noi di
Marano
martedì 5 agosto 2014
Solamente Piera Moro e la sua Giunta vogliono farsi pubblicità: sulla A31 facciamo un referendum comunale.
La lettera
inviata dal Sindaco di Marano Vicentino Piera Moro al Giornale di Vicenza,
sulla ormai “saga maranese” della A31, nella quale accusa la Lega Nord di
distorcere la realtà e di farsi pubblicità, non ha bisogno di commenti, perché
effettivamente si commenta da sola.
La locale
Sezione della Lega Nord non si sarebbe mai sognata di entrare in questa
polemica se non “stuzzicata” dalle appariscenti mosse di un’Amministrazione
Comunale che, come già successo con il digiuno contro le grandi opere in Veneto
(ricordando che quella maranese fu l’unica Amministrazione Comunale a seguire
questa strada non convenzionale), ora cerca di cavalcare la protesta di qualche
movimento contrario a quest’opera, richiesta da anni e sostenuta da tutti gli
operatori economici, per avere visibilità sulla carta stampata ed accontentare
qualche gruppo eco-disobbediente.
Caro Sindaco,
questa è ricerca di pubblicità, non la nostra. E’ addirittura buffo vedere come
il Sindaco, messo alle strette dalle nostre considerazioni, ora tenti di
deviare la rotta della polemica. Infatti mentre adesso dichiara “non sono
entrata nel merito del prosieguo della Valdastico”, nella lettera
pubblicata dal Corriere del Veneto il 18/06/2014 (riportata anche sul sito
internet della lista civica Marano Bene Comune, definita una “scelta
coraggiosa”) l’espressione era assai diversa e precisamente “la A31 è
un’opera calata dall’alto con grosse incognite finanziarie e forte impatto
ambientale”. Non è forse questo un deciso “no”? O siamo tornati ai sofismi
tipici della Prima Repubblica?
Ma dov’era Piera
Moro e la Sinistra maranese durante la costruzione del tunnel Schio-Valdagno,
voluto proprio dall’allora Sindaco di Schio (oggi tesserato del PD)? Perché
allora nessuno di loro ha parlato di importanti azioni di partecipazione e di
condivisione? Perché quel tunnel andava bene e quello che porta a Trento no?
Perché nessuna polemica allora e così tante adesso? Quella non era forse
un’opera che prevedeva costi ed impatto ambientale?
Ci stiamo
inoltre chiedendo come mai il PD di Marano Vicentino stia viaggiando in senso
totalmente contrario a Matteo Renzi e al PD regionale e nazionale. Il
Presidente del Consiglio, proprio in questi giorni, con lo “Sblocca Italia” ha
dato di fatto il via libera a questo tratto di autostrada di cui si parla da
decenni. Forse il Partito Democratico ha
già scaricato, o è in procinto di farlo, il Sindaco e la Giunta di Marano
Vicentino? Il loro isolamento appare evidente a chiunque, e la “febbre”
all’interno dell’Amministrazione Comunale sembra essere ormai alta.
Se
il Sindaco vuole “veramente” consultare i cittadini, se questa Amministrazione
chiacchierona intende davvero passare dalle parole ai fatti per il bene del
paese (e non soltanto per il loro “bene comune”), noi saremo i primi ad essere
soddisfatti. Allora si faccia un referendum comunale a Marano Vicentino sulla
Valdastico Nord. Si chieda anche agli imprenditori un parere in merito, visto
che l’Amministrazione Comunale continua a chiedere il loro contributo economico
mediante l’aumento delle imposte locali (ricordiamo a titolo di esempio
l’aumento dell’aliquota IMU sui capannoni industriali, laboratori artigianali e
locali commerciali). Visto che l’Amministrazione Comunale continua a seminare
la parola magica della “condivisione”, si faccia convinta non solo a parole e
si consultino i cittadini. Sulle cose serie, noi siamo sempre pronti a dare una
mano; in questo caso, faremo gli scrutatori gratuitamente.
lunedì 4 agosto 2014
BENTORNATO, MARAROCK!
BENTORNATO, MARAROCK!
La lista civica “Noi di Marano” accoglie di buon grado la
notizia del ritorno a Marano Vicentino dell’evento musicale Mararock,
manifestazione capace di attrarre un notevole flusso di appassionati da tutto
l’Alto Vicentino, organizzata dall’omonima associazione locale.
Auguriamo
sinceramente al nuovo Presidente, Stefano Miglioranza, un buon lavoro nella
gestione di una così apprezzata associazione del nostro territorio, che da anni
contribuisce, attraverso la musica e lo stare insieme, ad animare ed
intrattenere il paese, fornendo un utile servizio alla comunità locale e
specialmente alle fasce giovanili.
domenica 3 agosto 2014
“Noi Di Marano” sta con Davide Mattei: merita tutta la nostra comprensione.
L’intera lista civica “Noi di Marano” offre il proprio incondizionato
sostegno morale, e se necessario anche la propria collaborazione, al neo eletto
Sindaco di Carrè Davide Mattei ed alla lista civica “Immagina Carrè”, per il
vile attacco anonimo ricevuto in questo fine settimana da parte di
ignoti.
La sentita vicinanza al Sindaco di Carrè è spontanea e naturale in
particolar modo perché a Marano Vicentino, purtroppo, abbiamo già conosciuto e
denunciato simili atti ostili di vera e propria “guerriglia cartacea”, magari
proprio ad opera di chi si schiera politicamente come paladino della democrazia.
E’ ben vivo nei nostri ricordi, infatti, quanto accadde nel febbraio
2012, quando ignoti arrivarono addirittura a falsificare un manifesto comunale,
utilizzando una scannerizzazione del logo municipale e della biblioteca civica,
per produrre un documento falso successivamente affisso sulle bacheche comunali
in Piazza Silva a Marano Vicentino, con il quale l’Assessorato alla Cultura
diventava “ASSESSORATO ALLA CULTURA FASCISTA” soltanto per aver calendarizzato
la presentazione del libro “Assaltatori Gamma” del ricercatore locale Riccardo
Furiassi.
E’ ora di dire basta a questi metodi
vigliacchi di fare politica, legati a logiche passate, dietro i quali si
nascondono coloro che, non avendo oramai più tesi da proporre, si riducono ad
agire nell’ombra. Quello che è certo è che tali gesti non potranno mai
scoraggiare chi sceglie di intraprendere, mediante la partecipazione alla vita
amministrativa, un reale ed onesto servizio alla collettività
locale.
mercoledì 9 luglio 2014
L'ultimo atto della crisi capannoni scoperchiati per pagare meno tasse
Sono sempre di più gli imprenditori che scelgono di
rimuovere il tetto per ottenere uno sconto sull'Imu.
Un capannone
senza tetto come metafora di un'imprenditoria senza speranza. Senza fiducia nel
proprio Paese. Un brutto sentimento. Che lacera anima e cervello. Quando si
arriva a «scoperchiare» il proprio capannone per ridurre il peso dell'Imu, vuol
dire che si è allo stremo.
E allo
stremo sono in tanti, in una nazione che non capisce. O finge di non capire. I
giornali del Nord Est sul tema hanno le antenne sensibili. E così, battendo
palmo a palmo gli uffici comunali, è venuto fuori che negli ultimi tre anni si
sono moltiplicate le domande per le «rimozione delle coperture apicali» (la
burocrazia i tetti dei capannoni li chiama così: «coperture apicali»).
Per ottenere il nullaosta, il «richiedente» deve dimostrare che l'azienda è in
uno stato di «grave sofferenza», tale da pregiudicarne «in toto o in parte la
produttività». Che sono esattamente le condizioni in cui versano ormai migliaia
di ditte. Ciò fatto si dovrebbe ottenere (con la burocrazia il condizionale è
sempre d'obbligo) dall'«ufficio preposto» il via libera alla «rimozione» del
tetto del capannone. Una «menomazione» che implica la «decurtazione» dell'Imu
(la famigerata imposta municipale unica), il cui pagamento potrà anche essere
dilazionato. Le cronache che descrivano questo inquietante scenario oscillano
fra attonita incredulità e pragmatica constatazione. A mezz'aria fluttua una
maledetta domanda: ma com'è possibile che le tasse possano spingerti a
«sfregiare» quanto hai di più caro al mondo? Il capannone è per un piccolo
imprenditore l'equivalente della casa. In tanti amano definire i propri operai
la loro «seconda famiglia». Si badi bene: non c'è nulla di retorico in queste
definizioni; non si tratta di un vezzo, in molti casi è la pura verità.
I nuovi
padroncini (nulla a che fare con lo stereotipo dei vecchi cummenda) sempre più
spesso lavorano fianco a fianco con i propri dipendenti, indossano le loro
stesse tute, soffrono gli stessi patemi della crisi. Poi, un brutto giorno,
arriva il crac finanziario, l'ombra del fallimento si allunga. E allora, per
risparmiare almeno sull'Imu, ecco l'idea: rendere «inagibile» il capannone
privandolo della sua «copertura apicale». Per chi è costretto a questa scelta,
una sconfitta umana e professionale. Roba difficile da digerire. Uno degli
imprenditori storici dell'ex florido distretto del legno della Sculdascia
(Padova) ha le lacrime agli occhi ma ancora tanta dignità. Forse per questo
chiede che non venga scritto il suo nome. Chissà, magari immagina tra breve di
ricoprire nuovamente il tetto del suo capannone che è stato costretto a
scoperchiare perché impiccato dalle tasse; «impiccato», una parola doppiamente
lugubre da queste parti, considerati i tanti suoi colleghi che, disperati, si
sono impiccati davvero. I più «fortunati» hanno chiuso i battenti, o si sono
ridotti a imprenditori «senza tetto». Piccoli industriali ormai a produttività
zero, ma che lo Stato vuol continuare a spremere come limoni. Anche se ormai si
tratta di limoni secchi in un campo devastato dalle cavallette.
«La mia azienda - ricordava l'imprenditore qualche tempo fa dalle colonne del
Mattino di Padova - è nata negli anni '70 e incarna il modello di sviluppo
tipico di un mobilificio di Casale. Da giovane falegname avevo un piccolo
capannone di 300 mq che poi negli anni si sono triplicati per accogliere i
nuovi dipendenti (11 in tutto) e rispondere alle richieste di un settore che,
nei tempi d'oro, garantiva fatturati di milioni di euro l'anno. Poi l'arrivo
della crisi, il tramonto del mobile in stile, i costi che superano le entrate.
La chiusura». Ma lo Stato non si rassegna, continua a trattarlo come fosse una
gallina dalle uova d'oro. Ma, quelle «uova», non sono più d'oro. Anzi, non ci
sono più neppure le uova. La realtà è sotto gli occhi di tutti, a non vederla è
solo il fisco: «Pago tasse pur senza aver più guadagni. Su tutte l'Imu, che mi
preleva almeno 4-5 mila euro l'anno. Nel 2013, tra errori e conguagli, ho
dovuto sborsare 10.600 euro».
In treno, lungo la linea adriatica, dai finestrini dello scassatissimo
Intercity Fracciabianca lo skyline dei capannoni «decapitati» ricorda molto da
vicino il paesaggio da day after industriale del Nord Est. Si passa dall'Emilia
Romagna alle Marche, poi si tocca l'Abruzzo e il Molise, fin giù in Puglia.
Ovunque lo scenario dei capannoni, versione en plein air, è lo stesso: lì dove
un giorno si produceva ricchezza, oggi c'è solo desolazione. «Neanche i
macchinari sono riuscito a vendere - ci racconta un imprenditore che operava
nel ramo laterizio -. Ogni tanto torno qui, dove ho lavorato - e dato lavoro -
per una vita intera. Resisto solo pochi minuti perché questi muri diroccati,
queste finestre sfondate, questi oggetti arrugginiti sembrano guardarmi,
accusandomi».
Parole che pronuncia nel suo capannone, ormai ridotto in rudere. Anche qui il
tetto non c'è più. Volgendo gli occhi in alto si vedono solo nubi nere. Chissà
se il cielo tornerà azzurro.
da Il Giornale Lun,
07/07/2014
martedì 8 luglio 2014
Quanto ci costano gli immigrati
Una
circolare di un foglio spedita dalla prefettura. L'oggetto è chiarissimo:
"Afflusso di cittadini stranieri a seguito di ulteriori sbarchi". In
pratica un invito ai sindaci ad ospitare, soprattutto dopo l'ultima ondata di
sbarchi, gli immigrati che arrivano nel nostro Pese. "Un afflusso, si
legge nella circolare, destinato a incrementarsi durante questa stagione
estiva". Lo Stato chiede ai Comuni di individuare delle strutture
che possano accogliere gli stranieri e si impegna a versare un contributo di 30
euro oltre l'Iva al giorno per ciascuno straniero che chiede asilo politico.
Il
tariffario - Comuni, si
legge, saranno selezionati in base al possesso di requisiti minimi che saranno
valutati in base ai seguenti criteri: importo per il servizio di
accoglienza di 30 euro oltre IVA "che comprenda il vitto (rispettoso dei
principi e delle abitudini alimentari) e l'alloggio assistenza alla
persona, compresa la mediazione linguistica, l'informazione, l'orientamento e
l'assistenza alla formalizzazione della richiesta di protezione internazionale;
servizio di pulizia, fornitura di biancheria e abbigliamento adeguato alla
stagione, prodotti per l'igiene e pocket money di 2,50 al giorno; tessera di
ricarica telefonica di 15 euro all'ingresso.
La reazione - Giorgio Bontempi, sindaco di
Agnosine, un comune di 1900 anime della provincia di Brescia è uno dei tanti
sindaci che ha ricevuto la lettera. "Trovo offensiva questa lettera.
Soprattutto per le comunità piccole come la mia che si trova a fronteggiare
anche il taglio dei fondi da parte dello Stato centrale". Bontempi, che è
un commercialista, ha fatto due calcoli: "30 euro al giorno, più l'Iva più
2.50 al giorno di pocket money fanno 39,10 euro al giorno. 1173 al mese. Noi
abbiamo 126mila disoccupati nella provincia di Brescia, 134mila cassintegrati a
zero, se debbo ricevere delle somme dallo Stato preferirei darli alle tante
persone che non arrivano a fine mese piuttosto che a dei poveri cristi che
credono di venire qui e trovare l'America".
da Libero Quotidiano del 06.07.2014
venerdì 27 giugno 2014
Valdastico Nord: I sindaci in coro a Renzi: “Vogliamo l’autostrada”
La Valdastico Nord s’ha da fare. E Matteo Renzi lo deve sapere. Quarantadue tra sindaci e loro delegati si sono riuniti oggi a Verona con la presidenza della Holding e dell’Autostrada Brescia-Padova (Attilio Schneck, Flavio Tosi e Bruno Chiari) per firmare un documento in cui invitano il Presidente del Consiglio a dare l’ok per il prolungamento della A31 da Piovene Rocchette verso nord indipendentemente dal ‘no’ secco e deciso pronunciato dalla Provincia autonoma di Trento nei confronti del tratto autostradale Valdastico Nord. Presente all’incontro anche l’Onorevole Filippo Busin, sostenitore dell’opera e promotore dell’iniziativa di oggi insieme a Schneck e a Tosi.
La proposta, che rientra nella Legge Obiettivo dedicata alle opere prioritarie per il Paese e di conseguenza hanno un iter agevolato, sarà presentata al Premier lunedì 16 giugno, in occasione dell’Assemblea di Confindustria Vicenza e Verona che si terrà a Gambellara. Matteo Renzi aveva chiesto ai Sindaci di sottoscrivere entro il 15 giugno la richiesta di realizzazione di un obiettivo che per loro era prioritario. Nel territorio dell’Alto Vicentino è stata identificata la Valdastico Nord e in collaborazione con Autostrada oggi sono state raccolte le prime firme e la raccolta proseguirà domani per coloro che non erano presenti all’incontro di oggi.
Non c’erano solo i Sindaci dell’Alto Vicentino alla riunione di Verona, ma anche del padovano e di zone limitrofe, a testimoniare l’importanza di un tratto autostradale che è da tempo al centro di discussioni. Se da un lato c’è che definisce il prolungamento della A31 uno scempio al territorio voluto solo per fare soldi, dall’altro in molti vedono nel tratto Piovene Rocchette-Besenello una grande opportunità per creare posti di lavori e per accorciare le distanze non solo con il Trentino ma con tutto il nord dell’Europa.
La maggior parte dei Sindaci dell’Alto Vicentino infatti si è sempre schierata a favore della Valdastico Nord. E ora che, dopo le recenti amministrative, molte amministrazioni sono cambiate, il discorso è stato riportato sui tavoli per essere condiviso e definito una volta per tutte.
‘La richiesta parte dal territorio e Autostrada Brescia-Padova se ne fa portavoce – ha commentato il presidente della Holding Attilio Schneck – Subito dopo le elezioni era giusto riprendere il discorso per sensibilizzare i nuovi Sindaci in un argomento così importante per il territorio e fare la richiesta al premier’.
Anna Bianchini (ThieneOnLine) 13.06.2014
lunedì 16 giugno 2014
INTERPELLANZA: STAZIONE FERROVIARIA DI MARANO VICENTINO
Nell’articolo
de “Il Giornale di Vicenza” intitolato “Una stazione da terzo mondo” del
12/06/2014 (pag. 29) è stata ripresa la spinosa questione della stazione
ferroviaria di Marano Vicentino, che da diverso tempo versa in una situazione
di assoluto degrado vista la chiusura dell’edificio ai naturali utilizzatori,
ovvero ai pendolari della tratta ferroviaria Schio-Vicenza. A questo si
aggiungono la totale mancanza di manutenzione allo stesso stabile, il costante
non funzionamento della biglietteria automatica, il dissesto del manto stradale
che conduce alla stazione stessa e la mancanza di parcheggi adeguati per le
auto e di pensiline per riporre motorini e biciclette. Come se ciò non
bastasse, si ricorda inoltre che, notoriamente, vista la lontananza dal centro
abitato dello scalo e la mancanza di adeguati controlli, l’area circostante la
stazione di Marano Vicentino è frequentata da persone poco raccomandabili che
sovente incutono timori nei giovani pendolari.
Nel
suddetto articolo l’Assessore alla Qualità del Territorio, rispondendo agli
stessi pendolari promotori di questo appello, ha dichiarato che l’Amministrazione
Comunale intende asfaltare la strada che conduce alla stazione, predisporre i
parcheggi, realizzare un percorso ciclopedonale sicuro ed affidare in gestione
lo stabile della stazione ferroviaria alle associazioni locali.
Ricordando
che un progetto non è tale senza avere una previsione chiara sui costi e sui
tempi della sua realizzazione, siamo a chiedere:
- Quando si prevede di iniziare e concludere i lavori di asfaltatura della strada e di predisposizione dei parcheggi per le auto? Quando costerà quest’opera e da quali capitoli del bilancio comunale proverranno le risorse necessarie a realizzarla?
- Quando si prevede di iniziare e concludere i lavori di realizzazione della pista ciclopedonale? Se ne conosce già il tracciato definitivo? Esiste già un progetto esecutivo? Quando costerà quest’opera e da quali capitoli del bilancio comunale proverranno le risorse necessarie a realizzarla?
- Quando si prevede di iniziare e concludere i lavori di restauro dell’edificio della stazione ferroviaria? L’apertura perlomeno dei locali al piano terra sarà garantita ai pendolari? A quali associazioni sarà dato in gestione lo stabile? In base a quale criterio?
- È stata verificata la possibilità di accedere a bandi regionali o comunitari che permettano al Comune di Marano Vicentino di non farsi carico della totalità dei costi necessari?
Il Capogruppo consiliare di “Noi di Marano”
sabato 14 giugno 2014
Una stazione da terzo mondo
L'edificio è in degrado mentre la strada d'accesso è un disastro Il Comune: «C'è un progetto ma non abbiamo soldi per realizzarlo»
La strada è dissestata e piena di buche, i parcheggi sono inesistenti, la sala d'attesa sbarrata, la pensilina e i muri scrostati ricoperti da graffiti. Questa la realistica e degradante fotografia scattata alla stazione dei treni di Marano, la quale, nonostante sia utilizzata quotidianamente dai pendolari locali, è in realtà uno scalo fantasma perchè ormai da anni non effettua più il servizio di biglietteria. A lamentarsi per questa situazione di degrado e per la totale mancanza di servizi in zona sono proprio gli utenti. Stanchi di dover quotidianamente mettere alla prova le sospensioni delle loro auto, di essere costretti a lasciare biciclette o motorini fuori alle intemperie e di non poter aspettare l'arrivo del treno seduti in una confortevole sala d'attesa, ora chiedono una soluzione.
«Siamo davvero esasperati - spiegano - perché è da tanti anni che ci lamentiamo di questa situazione ma sembra che nessuno voglia assumersi la responsabilità di trovare una soluzione. (...)
Da Il Giornale di Vicenza.
«Siamo davvero esasperati - spiegano - perché è da tanti anni che ci lamentiamo di questa situazione ma sembra che nessuno voglia assumersi la responsabilità di trovare una soluzione. (...)
Da Il Giornale di Vicenza.
venerdì 13 giugno 2014
Ballottaggi, tutti i sindaci trombati: chi alza le tasse, perde
Il verdetto delle amministrative 2014, al di là dei successi o delle sconfitte di Pd, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, è uno solo: gli elettori hanno bocciato gran parte di sindaci e amministrazioni uscenti. Se gli 80 euro in più in busta paga hanno fatto vincere le europee a Matteo Renzi, i 40, 50, 60 euro in più di tasse legate alle addizionali Irpef hanno provocato il risultato contrario, penalizzando e non poco chi quelle imposte, volente o nolente, le ha alzate. Il messaggio è chiaro: se continuate a massacrarci di gabelle, vi mandiamo a casa.
Sindaci trombati - La lista dei sindaci uscenti bocciati è impressionante: Donato Gentile (centrodestra) a Biella, Franco Tentorio (centrodestra) a Bergamo, Oreste Perri (centrodestra) a Cremona, Alessandro Cattaneo (centrodestra) a Pavia, Ivo Rossi (centrosinistra) a Padova, Wladimiro Boccali (centrosinistra) a Perugia, Luigi Albore Mascia (centrodestra) a Pescara. Al primo turno, era capitato anche a Roberto Cenni (centrodestra) a Prato. E poi due ribaltoni storici in roccaforti della sinistra come Livorno (per 68 anni "rossa" e ora 5 Stelle) e Potenza, dove i sindaci uscenti non erano stati confermati.
Il cambio del candidato, però, non ha cambiato la musica. A Padova il vero sindaco uscente era Flavio Zanonato, che nel 2013 lasciò la poltrona al suo vice Rossi per diventare ministro di Letta. Molti addebitano il ko del mite Ivo proprio a Zanonato e al suo dominio incontrastato nell'ultimo decennio sulle rive del Brenta.
L'eredità fiscale - Come Ruggeri a Livorno, anche Rossi paga un'eredità fallimentare sul piano locale a cui si è aggiunta la mazzata dell'inasprimento fiscale accentuato dagli ultimi tre governi, Monti, Letta e Renzi. Tasse peraltro già cresciute del 137,9% tra 1995 e 2010, anno in cui tutti i sindaci trombati domenica erano già stati eletti. A marzo, con il governo Renzi appena insediato, è arrivata l'ultima mazzata con gli aumenti a pioggia delle addizionali. E tra qualche settimana arriveranno i verdetti sulla Tasi. Se volete scoprire come finiranno le prossime amministrative, date un'occhiata a chi alzerà di più le aliquote. Quasi sicuramente, gli italiani non lo voteranno.
Sindaci trombati - La lista dei sindaci uscenti bocciati è impressionante: Donato Gentile (centrodestra) a Biella, Franco Tentorio (centrodestra) a Bergamo, Oreste Perri (centrodestra) a Cremona, Alessandro Cattaneo (centrodestra) a Pavia, Ivo Rossi (centrosinistra) a Padova, Wladimiro Boccali (centrosinistra) a Perugia, Luigi Albore Mascia (centrodestra) a Pescara. Al primo turno, era capitato anche a Roberto Cenni (centrodestra) a Prato. E poi due ribaltoni storici in roccaforti della sinistra come Livorno (per 68 anni "rossa" e ora 5 Stelle) e Potenza, dove i sindaci uscenti non erano stati confermati.
Il cambio del candidato, però, non ha cambiato la musica. A Padova il vero sindaco uscente era Flavio Zanonato, che nel 2013 lasciò la poltrona al suo vice Rossi per diventare ministro di Letta. Molti addebitano il ko del mite Ivo proprio a Zanonato e al suo dominio incontrastato nell'ultimo decennio sulle rive del Brenta.
L'eredità fiscale - Come Ruggeri a Livorno, anche Rossi paga un'eredità fallimentare sul piano locale a cui si è aggiunta la mazzata dell'inasprimento fiscale accentuato dagli ultimi tre governi, Monti, Letta e Renzi. Tasse peraltro già cresciute del 137,9% tra 1995 e 2010, anno in cui tutti i sindaci trombati domenica erano già stati eletti. A marzo, con il governo Renzi appena insediato, è arrivata l'ultima mazzata con gli aumenti a pioggia delle addizionali. E tra qualche settimana arriveranno i verdetti sulla Tasi. Se volete scoprire come finiranno le prossime amministrative, date un'occhiata a chi alzerà di più le aliquote. Quasi sicuramente, gli italiani non lo voteranno.
Da Libero Quotidiano del 09.06.2014
lunedì 12 maggio 2014
Posina Taglio alle tasse per il 2014: Imu e Tari diminuiscono, la Tasi non si paga
Bella sorpresa per i contribuenti di Posina che, a differenza di quanto avviene in molti comuni limitrofi, quest’anno vedranno le loro tasse diminuire o rimanere invariante rispetto al 2013. L’Imu (Imposta Municipale Unica), che non è dovuta per l’abitazione principale, rimane invariata rispetto al 2013.
Ma per il 2014 saranno escluse dal pagamento anche le abitazioni che hanno una rendita catastale inferiore ai 500 euro e vengono concesse in comodato d’uso come prima casa ai parenti in linea retta di primo grado. La Tari (Tassa sui Rifiuti) sarà invece inferiore di 0,30 euro per metro quadrato di superficie rispetto alla Tares del 2013.
Inoltre, in seguito a un’oculata e attenta gestione finanziaria, il Comune di Posina ha deciso di non applicare la Tasi (Tributo per i Servizi Indivisibili), previsto dallo Stato insieme a Imu e Tari.
Per quanto riguarda Imu e Tari, il versamento dovrà essere effettuato in 2 rate (scadenze 16 giugno e 16 dicembre) recandosi agli sportelli di qualsiasi istituto di credito o delle Poste Italiane utilizzando il modello F24. Per chi lo volesse, è possibile provvedere al versamento di entrambe le rate entro il 16 giugno 2014, utilizzando entrambi i modelli F24. L’addizionale Irpef Comunale rimarrà pari allo 0,6%, invariata dal 2007.
Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Andrea Cecchellero. “E’ una soddisfazione riuscire a dare questo servizio ai nostri cittadini, soprattutto in un momento di generale difficoltà economica. Inoltre – ha concluso – ci è sembrato giusto ricompensare i disagi del vivere in montagna, e cioè il maggior costo di riscaldamento e di trasporti, con questo aiuto da parte dell’Amministrazione Comunale”.
Per informazioni o consulenze rivolgersi allo sportello dell’Ufficio Tributi al numero 0445-748013 o di persona dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 12 e il mercoledì e giovedì anche dalle 16 alle 18. Per consultazioni via web o mail contattare l’indirizzo segreteria@comune.posina.vi.it o visitare il sito www.posina.info.
di Anna Bianchini (ThieneOnLine)
martedì 22 aprile 2014
INTERROGAZIONE: CASSONETTI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA LUNGO VIA CAPITELLO DI SOTTO
INTERROGAZIONE (CON RICHIESTA
DI RISPOSTA VERBALE IN CONSIGLIO COMUNALE)
– CASSONETTI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA LUNGO VIA CAPITELLO DI SOTTO.
Premesso
che lungo Via Capitello di Sotto, nei pressi dell’incrocio con Via 25 Aprile,
sono collocati dei cassonetti per la raccolta differenziata che spesso versano
in pessime condizioni considerata la presenza di rifiuti di ogni genere ivi
abbandonati;
Premesso
che Via Capitello di Sotto è sovente percorsa da automobili ad alta velocità,
vista la totale assenza di appositi rallentatori;
Considerato
che tali cassonetti, così collocati in prossimità di una semicurva, limitano
fortemente la visibilità per gli automobilisti in uscita dal parcheggio di Cà
Nogara Grande, i quali sono pressoché impossibilitati ad accorgersi di
eventuali automobili provenienti da sinistra (ovvero da Via San Lorenzo),
creando pertanto un elevato rischio per l’incolumità delle persone e per la
viabilità locale;
Si chiede
- L’Amministrazione Comunale intende valutare lo spostamento di tali cassonetti, arretrandoli di qualche metro rispetto al verso di percorrenza di Via Capitello di Sotto?
Distinti saluti.
Il Capogruppo consiliare di “Noi di Marano”
Erik Umberto Pretto
lunedì 21 aprile 2014
INTERROGAZIONE: CONSULTAZIONE DEL PROTOCOLLO DEL COMUNE DI MARANO VICENTINO IN ENTRATA ED USCITA PER I CONSIGLIERI COMUNALI
INTERROGAZIONE (CON RICHIESTA
DI RISPOSTA VERBALE IN CONSIGLIO COMUNALE)
– CONSULTAZIONE DEL PROTOCOLLO DEL COMUNE DI MARANO VICENTINO IN ENTRATA ED
USCITA PER I CONSIGLIERI COMUNALI.
Consultato
il sito internet del Governo Italiano in merito a tale problema, e vista la
risposta della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi a simili
quesiti posti da cittadini, Amministratori e Segretari;
Visto
che già nel 2002 la Commissione ha confermato il diritto dei Consiglieri di
visione periodica del Protocollo, con modalità però che non causino un aggravio
dell’attività amministrativa e nel rispetto della tutela della riservatezza;
Visto
che in rete sono facilmente reperibili diverse sentenze sull’argomento, ormai
chiarito da oltre dieci anni con una precisa giurisprudenza in merito;
Considerato
che molti Comuni e Province hanno attuato da tempo, con i modi che sono più
funzionali all’organizzazione dell’Ente, la possibilità di accedere al Protocollo
da parte dei Consiglieri;
Si chiede
senza
ulteriori differimenti, nel rispetto della trasparenza chiesta dal Legislatore
e della tempistica di accesso prevista dal Regolamento del Consiglio Comunale, che
ai Consiglieri Comunali o perlomeno ai Capigruppo Consiliari venga concessa la
possibilità di consultare il Protocollo del Comune di Marano Vicentino in
entrata ed uscita, almeno a far data dal 01/01/2014, con le modalità che saranno
indicate dall’Amministrazione Comunale e/o dalla Struttura Comunale, affinché non
si intralci l’operatività degli uffici e si garantisca il rispetto della
privacy e dell’utilizzo esclusivamente finalizzato all’esercizio della funzione
di Consigliere Comunale.
Distinti
saluti.
Il Capogruppo consiliare di “Noi di Marano”
Erik
Umberto Pretto
venerdì 18 aprile 2014
giovedì 27 marzo 2014
La democrazia dimezzata
A sentire il Sindaco di Marano Vicentino, chiedere ad
un’Amministrazione Comunale delle risposte precise al di fuori del Consiglio
Comunale, ad esempio attraverso i media, sarebbe irrispettoso delle “regole
della democrazia”.
Ma dove vive il nostro Sindaco?
Dove ha imparato queste
nozioni sull’ordinamento democratico?
Evidentemente il Sindaco, abituato ad operare nel modo della
pubblica amministrazione, caratterizzato da tutti i privilegi e la burocrazia
che purtroppo conosciamo, non si rende conto che in molti casi non è
tollerabile che i cittadini debbano aspettare la convocazione di un Consiglio
Comunale per avere delle risposte. Specialmente se i Consigli Comunali vengono
convocati a distanza di oltre tre mesi l’uno dall’altro, come accade proprio nel
nostro paese con l’attuale Amministrazione Comunale.
Ci chiediamo oltretutto
come mai l’attuale Amministrazione Comunale è così restìa a convocare i
Consigli Comunali, massima occasione di confronto fra gli eletti dai cittadini.
Non vi sono forse abbastanza argomenti da trattare in un Comune come il nostro?
O si preferisce forse trattare le questioni spinose all’interno del gruppo di
maggioranza, per evitare critiche e contestazioni?
Questo è davvero un bel modo
di esercitare la democrazia!
Grazie, Sindaco, per averci impartito questa
lezione!
lunedì 24 marzo 2014
ORDINE DEL GIORNO: mantenere le diciture “madre” e “padre” nei registri scolastici
ORDINE DEL GIORNO
Al Consiglio Comunale di Marano
Vicentino
Premesso che:
- Numerosi
organi di stampa nazionali nelle passate settimane hanno dato notizia di un
consigliere del Comune di Venezia, con delega ai Diritti civili e alle
Politiche contro le discriminazioni, il quale avrebbe avanzato la proposta di
togliere la dicitura “padre” e “madre” dai moduli per l’iscrizione agli
asili nido e alle scuole dell’infanzia, sostituendoli con quelle di “genitore 1” e “genitore 2”;
- L’iniziativa
è stata supportata e sostenuta successivamente anche in altri Comuni, laddove
si chiedeva di adeguare i moduli scolastici proponendo di cancellare “papà” e
“mamma”, senza nemmeno distinguere tra “genitore 1” e “genitore 2”, ma addirittura
con i termini di “genitore richiedente”
e “altro genitore”;
- Dallo
stesso Comune di Venezia, nelle settimane successive a tale proposta, è stata
altresì lanciata l’iniziativa di dotare gli asili nido della città lagunare di
fiabe destinate ai bambini dove compaiono nuclei familiari con due madri o con
due padri;
- Ulteriori
notizie di stampa di queste ultime settimane fanno sapere che in alcuni modelli
utilizzati dall’INPS, ed in particolare nel modello AP70 da utilizzare per le
pratiche di “invalidità civile”, sia stata sostituita la dicitura “padre e madre” con quella di gran lunga
più generica di “genitore 1-genitore
2”, pur in assenza di una qualunque normativa che prescriva un cambiamento
di questo tipo;
- L’Art.
29 della Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che “La Repubblica riconosce i diritti della
famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”, e che i termini
“madre” e “padre” rappresentano parole cardine della nostra cultura e della
religione cristiana, e che tali termini oggi più che mai rappresentano una
speranza e un punto di riferimento per le generazioni future;
- Appare
chiaro come iniziative come quella del Comune di Venezia non abbiano alcuna
finalità di determinare una maggiore integrazione e anzi, la medesima iniziativa
mette in discussione l’istituzione fondamentale su cui si basa la nostra
società, ossia la famiglia formata da un padre e una madre.
Si impegna la Giunta ed il
Consiglio Comunale
ad esprimere la
propria contrarietà all’iniziativa del Comune di Venezia, impegnando in tal
senso l’Amministrazione Comunale di Marano Vicentino a mantenere le diciture “madre” e “padre” nei registri scolastici, nei moduli di iscrizione agli
asili, alle scuole elementari e medie, e comunque in tutti i moduli che
riguardano gli istituti scolastici ed i luoghi di cultura o sport sul territorio
del Comune di Marano Vicentino.
Distinti saluti.
Il Capogruppo consiliare di “Noi di Marano”,
Erik Umberto Pretto
Erik Umberto Pretto
martedì 18 marzo 2014
INTERROGAZIONE: VIABILITA’ DI VIA STAZIONE, VIA SAN PIETRO, VIA ROMA, VIA ZANELLA E VIA VITTORIO VENETO.
INTERROGAZIONE (CON RICHIESTA DI RISPOSTA
VERBALE IN CONSIGLIO COMUNALE): VIABILITA’ DI VIA STAZIONE, VIA SAN PIETRO, VIA
ROMA, VIA ZANELLA E VIA VITTORIO VENETO.
C.A. Sindaco di Marano Vicentino, Piera Moro
C.A. Assessore alla Qualità del Territorio, Francesco Luca
Distinti saluti.
Il Capogruppo di “Noi di Marano”,
Erik Umberto Pretto
C.A. Sindaco di Marano Vicentino, Piera Moro
C.A. Assessore alla Qualità del Territorio, Francesco Luca
Lo scorso anno l’Amministrazione Comunale di
Marano Vicentino ha organizzato un’assemblea pubblica in località San Pietro ed
una nell’alta Marano, con lo scopo di discutere con la cittadinanza ivi
residente delle problematiche specifiche di quelle zone del nostro
paese.
Durante l’assemblea pubblica di San Pietro i
residenti avevano manifestato l’esigenza di collocare dei dossi stradali lungo
Via San Pietro e Via Roma per imporre ai veicoli in transito la moderazione
della velocità, oltre all’opportunità di curare maggiormente la sede stradale di
Via Zanella che, essendo bianca, avrebbe bisogno di un intervento costante di
ripianamento delle buche.
Durante l’assemblea pubblica tenutasi nell’alta
Marano, l’Amministrazione Comunale, incalzata dalla cittadinanza, aveva promesso
di intervenire immediatamente sulla viabilità mediante la collocazione di dossi
stradali atti a limitare la velocità dei veicoli di passaggio, l’installazione
di strumenti atti a misurare la velocità dei veicoli (autovelox o mezzi simili)
e l’intensificazione della presenza della Polizia Locale per il controllo del
flusso stradale lungo Via Stazione.
Si ricorda, infine, che l’Assessore Francesco
Luca aveva garantito, in una risposta datata 24/01/2013 ad una interrogazione
scritta posta dal nostro gruppo consiliare, l’installazione di dissuasori di
velocità elettronici lungo Via Vittorio Veneto.
Ad oggi, in seguito a numerose segnalazioni
pervenuteci ad opera di cittadini residenti alquanto arrabbiati, ci risulta che
nulla di tutto ciò sia stato fatto. Essendo molto lontana, salvo imprevisti, la
campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative, viene da chiedersi
il motivo di tante vane promesse.
Si chiede pertanto all’Amministrazione
Comunale: - di spiegare ai cittadini il motivo della
mancata realizzazione degli interventi promessi;- di assumere un chiaro impegno con i cittadini
circa la realizzazione delle suddette opere, indicando precisamente i tempi
necessari alla fine dei lavori.
Distinti saluti.
Il Capogruppo di “Noi di Marano”,
Erik Umberto Pretto
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