domenica 30 aprile 2017

Lotta all’amianto? Partiamo dal Municipio.

Uno degli obiettivi più importanti, in materia ecologica, contenuto nel programma elettorale della lista civica “Marano Bene Comune” che ora si ripresenta davanti ai cittadini per chiedere la loro fiducia, era proprio la lotta all’amianto. Almeno così avevano scritto sul loro documento programmatico, fatto di tante promesse non mantenute. Un documento già più volte definito “libro dei sogni”.
In questo programma elettorale, al capitolo “Qualità del Territorio”, così si descriveva il futuro lavoro dell’Amministrazione comunale: “Ci impegneremo, inoltre, a contrastare l’abbandono selvaggio dei rifiuti sul nostro territorio, con speciale attenzione ai rifiuti pericolosi, come l’amianto, incentivandone il corretto smaltimento”.
Siamo però sicuri che l’amianto non ce l’abbiano sempre avuto proprio sopra la testa? A volte non servono approfondite ricerche, per scovare i problemi. Osservando l’edificio comunale, si nota chiaramente che circa la metà della sua copertura, in particolar modo quella che sovrasta i locali destinati all’ufficio tecnico, è fatta di lastre ondulate che sembrano proprio essere Eternit. Possibile che non se ne siano mai accorti? Non hanno mai alzato lo sguardo dal parcheggio retrostante il municipio? Il Sindaco non ha mai volto lo sguardo in basso, dall’alto del suo ufficio all’ultimo piano del palazzo comunale? O si è forse preferito non vedere?
Non ci risulta che l’Amministrazione comunale abbia promosso specifiche analisi per capire se queste lastre contengano davvero questa pericolosa sostanza, la cui rimozione è incentivata e promossa su tutto il territorio nazionale.
Inutile ricordare che Eternit è sinonimo di amianto o asbesto, prendendo il nome dalla fabbrica che lo produceva e lavorava. L’Eternit è tossico, pericoloso per l’ambiente e dannoso per la salute. La legge 27 marzo 1992, n. 257 ha messo al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietandone la produzione, l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione. Enti, aziende e cittadini sono a conoscenza della pericolosità dell’Eternit e la questione dello smaltimento è diventata di primaria importanza. La legge prevede procedure specifiche e rigide per lo smaltimento e per la bonifica delle strutture che lo contengono. Per questo, Regioni e Governi hanno cercato di sostenere quegli Enti pubblici (virtuosi per davvero) che avevano la necessità di attuare un programma di bonifica, mettendo a disposizione fondi ed aiuti tramite appositi bandi.
L’ultimo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, secondo quanto disposto per l’anno 2016, dal Decreto 21 settembre 2016. Le domande andavano presentate entro il 30 aprile 2017 e sono disponibili diversi milioni di euro per la progettazione degli interventi di bonifica dell’amianto sugli edifici pubblici.
Ha mai pensato l’Amministrazione comunale uscente di far analizzare con attenzione la copertura del Municipio per verificare la presenza di amianto, e di partecipare eventualmente a questo genere di bandi che offrono la possibilità di una concreta messa in sicurezza degli edifici pubblici? In cinque anni di amministrazione, non era forse questa una priorità da seguire con attenzione? Sarebbe stata la corretta applicazione di una parte del programma elettorale. Ma forse i nostri amministratori erano troppo presi nella gestione di incontri e feste, dall’autocelebrazione, impegnando per questi scopi discutibili anche fondi pubblici ed il lavoro di alcuni dipendenti comunali. A festa conclusa, però, le parole sono volate ed i problemi rimangono: toccherà ad altri la loro soluzione!
Lista civica “Noi di Marano – Progetto veneto”

domenica 23 aprile 2017

Marano Vicentino. Quando l’accattonaggio diventa molesto.

Nell’ultimo mese, Marano Vicentino è stato al centro della cronaca per l’emergenza sicurezza, testimoniata da numerosi episodi di furti e criminalità diffusa, rapine in abitazione, furti e danneggiamenti.
Come non bastasse, molti cittadini infastiditi ci fanno notare come nel territorio comunale sia attivissimo l’accattonaggio molesto, messo in opera da extracomunitari senza occupazione, soprattutto di origine africana, che vagano per il paese suonando il campanelli e chiedendo soldi, oppure stazionando nei pressi del cimitero comunale o dei principali centri commerciali cittadini.
Il mercato settimanale del venerdì è presidiato, nessun appuntamento escluso, da extracomunitari che infastidiscono gli acquirenti fermi ai banchi, in modo insistente, chiedendo monete a tutti e creando quindi un clima assolutamente non sereno per i cittadini che, semplicemente, vorrebbero fare un giro in pace fra le bancarelle.
In modo particolare, davanti al supermercato LIDL stazionano per intere giornate alcuni extracomunitari di origine africana con tanto di berrettino raccogli-soldi, che inseguono, importunandoli, i clienti del supermercato nel momento del ritiro e riconsegna del carrello necessario per la spesa. Arrivano, come per un normale turno di lavoro, in bicicletta, e se ne vanno all’ora di pranzo, verso le vie periferiche di Marano. La stessa cosa si verifica spesso all’ingresso della Coop, presso il cinema Campana.
Malgrado il reato di accattonaggio sia stato abrogato, nei momenti in cui esso avvenga in maniera molesta può prefigurare il reato di violenza privata. Occorre in ogni caso mettere in evidenza che molti regolamenti comunali vietano espressamente l'accattonaggio, con la conseguenza che chi lo pratica potrebbe essere sottoposto quantomeno a sanzione amministrativa.
Questo è proprio il caso del Comune di Marano Vicentino, che nel REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA URBANA, disciplina la mendicità nel territorio comunale. Esso recita:
1.Ogni effettiva condizione di indigenza, rilevata dalla Polizia Locale, dovrà essere tempestivamente segnalata all’Ufficio Servizi Sociali, al fine di porre in atto idonei e tempestivi interventi assistenziali.
2. L’accattonaggio è vietato alle intersezioni stradali, antistante e nei pressi degli ingressi e all’interno del cimitero, nei parcheggi pubblici o spazi a tale uso equiparati, all’interno delle aree pedonali, dei mercati, delle fiere e delle manifestazioni in genere.
3. È vietato l’accattonaggio effettuato con la presenza e l’utilizzo di minori o con lo sfruttamento di animali.
4. L’accattonaggio è vietato davanti agli ingressi degli esercizi pubblici e lo stesso non deve intralciare l’accesso alle abitazioni o causare disturbo ai passanti o essere attuato con modalità minacciose, insistenti o irritanti.
5. E’ fatto divieto a chiunque su tutto il territorio di Marano Vicentino di stazionare nelle aree adiacenti all’ecocentro senza avere materiale da conferire, nonché divieto assoluto di avvicinarsi ai fruitori del servizio di smaltimento chiedendo la consegna di materiale prima del conferimento al servizio autorizzato.
6.La violazione di cui ai commi 2, 3, 4, 5 del presente articolo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria e l’obbligo di cessare l’attività.
Un Regolamento che, come è stato detto, viene ripetutamente violato, nella maggior parte dei casi da extracomunitari di origine africana che potrebbero anche essere ospiti di quel sistema di “accoglienza diffusa” tanto caro al Sindaco Piera Moro. Lo stesso Sindaco che, un paio d’anni fa, si proponeva di condurre la lotta alla criminalità con balli in piazza e mediante l’apertura di locali in centro. Un sistema che non funziona, che ha distribuito sul territorio comunale persone che si avviano ad essere mantenute dalla collettività maranese. 
Lista civica “Noi di Marano – Progetto veneto