martedì 19 aprile 2016

Marano. Muro del cimitero abbattuto da un profugo. Paga l’assicurazione della cooperativa.

Sarà l’assicurazione della cooperativa sociale Con Te a pagare le spese del muro del cimitero comunale di Marano Vicentino, abbattuto da un cittadino africano mentre svolgeva dei lavori socialmente utili.
Pagherà tutto, o almeno questo è quanto auspica il sindaco Piera Moro.
Al gruppo Noi di Marano, che attraverso il suo leader Erik Umberto Pretto ha chiesto spiegazioni all’amministrazione, il primo cittadino garantisce di aver fatto tutti gli ‘incartamenti’ necessari affinchè il comune non debba sborsare soldi a fronte dell’incidente.
“Chiediamo perché a distanza di 6 mesi dall’accaduto i lavori per il ripristino del muro non sono ancora iniziati – ha sottolineato Pretto – L’incidente era accaduto nel cimitero comunale quando, un migrante gestito dalla cooperativa Con Te, mettendosi alla guida di un autocarro di proprietà del comune, senza autorizzazione né permesso di guida, aveva abbattuto alcuni metri del muro di cinta. Ci chiediamo – ha concluso – se sia l’assicurazione della cooperativa a pagare i costi per il ripristino”.
Piera Moro assicura l’agguerrita opposizione che “è stata fatta richiesta di risarcimento seguendo la prassi burocratica. La perizia da parte del perito di parte e del perito del comune, ha però un iter e dei tempi da rispettare. I lavori per la ricostruzione del muro partiranno a breve, prima era necessario determinare l’ammontare dei danni e attribuire le giuste responsabilità. La risposta sarà poi data dalle cose oggettive. Non so ancora a quanto ammonta il risarcimento – ha concluso Piera Moro – spero vivamente che saranno coperti interamente i costi per il ripristino del muro”.
Altovicentinonline

lunedì 18 aprile 2016

Interrogazione di "Noi di Marano" al sindaco in merito agli edifici da adibire al culto

Interrogazione Erik Umberto Pretto, Capogruppo consiliare di “Noi di Marano”, al Sindaco di Marano Vicentino, dott.ssa Piera Moro in merito agli edifici da adibire al culto.
Lo scorso 05/04/2016 il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la modifica della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 avente titolo "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio" e successive modificazioni. Le variazioni introdotte sulla Legge Regionale per il governo del territorio mirano ad introdurre una nuova normativa per disciplinare la realizzazione di edifici e attrezzatture di interesse comune per servizi religiosi e finalizzata a fornire alle amministrazioni comunali criteri omogenei per un corretto insediamento delle attrezzature destinate a servizi religiosi nello strumento urbanistico, assicurando così un’adeguata qualità urbana delle aree a ciò destinate.
In particolare l’articolo 2 inserisce nella L.R. 11/2004 gli articoli 31 bis e 31 ter:
- l’articolo 31 bis precisa quali sono gli enti istituzionalmente competenti a richiedere la realizzazione delle attrezzature di interesse comune per servizi religiosi fornendo, altresì, la definizione delle attrezzature medesime;
- l’articolo 31 ter si sofferma sugli elementi che lo strumento urbanistico dovrà considerare nella disciplina delle aree destinate ad attrezzature di interesse comune per servizi religiosi, quali i parcheggi, strade, le opere di urbanizzazione, distanze adeguate tra le aree o gli edifici da destinare alle diverse confessioni religiose (comma 2), nonché sulla convenzione che il richiedente dovrà sottoscrivere a garanzia della realizzazione di quanto previsto dallo strumento urbanistico (comma 3), ma anche sulla collocazione di dette attrezzature di interesse comune per servizi religiosi fino a che il Comune non avrà provveduto, con apposita variante allo strumento urbanistico generale, a disciplinare il loro insediamento (comma 4). Infine l’ultimo comma dell’articolo (comma 5) introduce, per i Comuni non ancora dotati di PAT, una deroga al divieto di adottare varianti allo strumento urbanistico generale, finalizzata a consentire il recepimento nello stesso di quanto previsto dalle nuove disposizioni.
L’articolo 3, invece, contempla una norma transitoria che consente per le attrezzature di interesse comune per servizi religiosi esistenti alla data di entrata in vigore della nuova Legge e fino a quando lo strumento urbanistico comunale non verrà adeguato alla nuova Legge, di richiedere un ampliamento non superiore al 20 per cento del volume o della superficie esistente in deroga alla nuova normativa. Tutto ciò premesso, si chiede:

L'amministrazione comunale di Marano Vicentino rimuove le bacheche comunali, la protesta di "Noi di Marano"

Il gruppo consiliare “Noi di Marano” intende protestare formalmente contro la decisione presa dall’Amministrazione Comunale di Marano Vicentino di rimuovere per manutenzione straordinaria le bacheche comunali adibite alle affissioni dei partiti politici e dei gruppi consiliari poste sul retro della chiesa parrocchiale in Piazza Silva, proprio a pochi giorni dallo svolgersi di un Referendum popolare. Mesi fa il Sindaco aveva annunciato che le bacheche comunali sarebbero state oggetto di manutenzione, ma non aveva indicato i tempi nei quali quest’opera si sarebbe svolta. Il Sindaco aveva oltretutto affermato che le bacheche dei partiti politici e dei gruppi consiliari non sarebbero state spostate dall’ubicazione originaria, contrariamente a quelle delle associazioni e dei gruppi sportivi.
La rimozione è avvenuta nei primi giorni di questa settimana ed è stata comunicata alla parte scrivente soltanto con una telefonata ad opera dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Peccato che questa telefonata sia giunta a rimozione già avvenuta, dopo che alcuni movimenti politici (Lega Nord in primis) avevano già affisso dei documenti che invitavano la cittadinanza a recarsi a votare al Referendum del 17 aprile 2016, scegliendo il SI’ per tutelare il nostro territorio e per metterlo al riparo dai pericoli delle attività di estrazione petrolifera. 
Il gruppo consiliare “Noi di Marano” ritiene assolutamente sospetta la decisione dell’Amministrazione Comunale di Marano Vicentino di rimuovere per manutenzione le bacheche proprio la settimana nella quale si svolgerà questo importante momento di democrazia. E’ infatti noto che il Partito Democratico a livello nazionale si sia espresso per il non-voto, nonostante gli scandali che hanno scosso il Governo e riguardanti gli appetitosi affari legati all’estrazione petrolifera. Evidentemente la locale sezione del Partito Democratico, che ha espresso il Sindaco di Marano Vicentino, ha trovato una modo subdolo per obbedire ai diktat del “paron” Renzi, limitando in questo modo la sensibilizzazione dei cittadini circa le importanti tematiche ambientali sulle quali i cittadini stessi sono chiamati democraticamente ad esprimersi. Una cosa molto strana considerando la forte vocazione ambientalista da sempre ostentata dal gruppo politico Marano Bene Comune, ormai da 4 anni in amministrazione. Ci chiediamo quale possa essere il pensiero dell’ala ambientalista dell’attuale maggioranza consiliare, che certamente si recherà al voto la prossima domenica scegliendo il SI’. Una gran brutta figura, insomma, per una lista civica che, davanti a tematiche importanti quali la tutela del “bene comune” primario, ovvero l’ambiente, preferisce piegarsi alle logiche di partito.
Noi di Marano

venerdì 15 aprile 2016

LE LOGICHE DI PARTITO ED IL “BENE COMUNE”


Il gruppo consiliare “Noi di Marano” intende protestare formalmente contro la decisione presa dall’Amministrazione Comunale di Marano Vicentino di rimuovere per manutenzione straordinaria le bacheche comunali adibite alle affissioni dei partiti politici e dei gruppi consiliari poste sul retro della chiesa parrocchiale in Pizza Silva, proprio a pochi giorni dallo svolgersi di un Referendum popolare.
Mesi fa il Sindaco aveva annunciato che le bacheche comunali sarebbero state oggetto di manutenzione, ma non aveva indicato i tempi nei quali quest’opera si sarebbe svolta. Il Sindaco aveva oltretutto affermato che le bacheche dei partiti politici e dei gruppi consiliari non sarebbero state spostate dall’ubicazione originaria, contrariamente a quelle delle associazioni e dei gruppi sportivi.
La rimozione è avvenuta nei primi giorni di questa settimana ed è stata comunicata alla parte scrivente soltanto con una telefonata ad opera dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Peccato che questa telefonata sia giunta a rimozione già avvenuta, dopo che alcuni movimenti politici (Lega Nord in primis) avevano già affisso dei documenti che invitavano la cittadinanza a recarsi a votare al Referendum del 17 aprile 2016, scegliendo il SI’ per tutelare il nostro territorio e per metterlo al riparo dai pericoli delle attività di estrazione petrolifera.
Il gruppo consiliare “Noi di Marano” ritiene assolutamente sospetta la decisione dell’Amministrazione Comunale di Marano Vicentino di rimuovere per manutenzione le bacheche proprio la settimana nella quale si svolgerà questo importante momento di democrazia. E’ infatti noto che il Partito Democratico a livello nazionale si sia espresso per il non-voto, nonostante gli scandali che hanno scosso il Governo e riguardanti gli appetitosi affari legati all’estrazione petrolifera.
Evidentemente la locale sezione del Partito Democratico, che ha espresso il Sindaco di Marano Vicentino, ha trovato una modo subdolo per obbedire ai diktat del “paron” Renzi, limitando in questo modo la sensibilizzazione dei cittadini circa le importanti tematiche ambientali sulle quali i cittadini stessi sono chiamati democraticamente ad esprimersi.
Una cosa molto strana considerando la forte vocazione ambientalista da sempre ostentata dal gruppo politico Marano Bene Comune, ormai da 4 anni in amministrazione. Ci chiediamo quale possa essere il pensiero dell’ala ambientalista dell’attuale maggioranza consiliare, che certamente si recherà al voto la prossima domenica scegliendo il SI’. Una gran brutta figura, insomma, per una lista civica che, davanti a tematiche importanti quali la tutela del “bene comune” primario, ovvero l’ambiente, preferisce piegarsi alle logiche di partito.
Erik Umberto Pretto
Capogruppo “Noi di Marano”