Nel numero di dicembre
2015 di “Marano Comunica”, mezzo informativo dell’Amministrazione Comunale di
Marano Vicentino, si celebrava la sistemazione del “tombotto” (o tubo nel
fosso) posto all’incrocio fra Via Prole e Via Pasubio. Una delle “grandi opere
che ci piacciono”, così definite pubblicamente dall’assessore ai Lavori
Pubblici, si è sostanzialmente concretizzata nella sostituzione di un tubo di
cemento ritenuto insufficiente con uno di dimensioni maggiori. Il concetto del
“grande” è evidentemente relativo; quello che è certo, è che ben si associa
all’ego dei nostri amministratori.
In sostanza, il cambio
di questo tubo ha comportato tre mesi di lavori e relativi disagi per i
residenti, oltre una spesa di quasi 40.000 euro al netto delle spese di
progettazione che, come precisa l’Amministrazione stessa, sarebbero state
“donate” dal professionista incaricato. Già su questo punto emerge un dubbio di
fondo: non è forse molto strano che un professionista incaricato dal Comune
doni gratuitamente il suo lavoro? L’amore per il paese di Marano è così grande,
o si tratta forse di un gesto di amicizia nei confronti degli attuali
amministratori? Francamente riteniamo che questo punto andrebbe spiegato molto
meglio da parte dell’Amministrazione Comunale, onde evitare che si dia spazio a
più che leciti dubbi.
La ciliegina sulla torta
sono state le ringhiere metalliche poste sul ponticello, probabilmente più
adatte ad un terrazzo di casa che ad un ponte stradale. Vista la conformazione
di queste ringhiere, agli automobilisti in transito viene tolta gran parte
della visuale, in modo particolare per chi esce da Via Prole immettendosi sulla
principale strada “Maranese”. Inoltre, come è visibile dalle foto, lo spigolo
vivo presentato dalle stesse ringhiere ha già provocato danni agli autoveicoli
in transito.
Prima che queste
ringhiere provochino incidenti o metta in serio pericolo qualcuno, invitiamo
con urgenza l’Amministrazione Comunale a sostituirle con protezioni più consone.
L’avviso è stato fatto.
Comunicato del gruppo consiliare “Noi di Marano”.
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