martedì 24 gennaio 2017

Per un pugno di neve, addio alla mobilità sostenibile!

Per oltre 10 giorni successivi alla nevicata caduta sull’alto vicentino, evento atmosferico assolutamente non straordinario sia per il periodo che per la quantità di neve caduta, a Marano Vicentino le principali piste ciclabili sono state sbarrate, con tanto di cartello di divieto di transito. Anche molti marciapiedi posti all’ombra si presentano tuttora impraticabili, perché ricoperti da un consistente strato di ghiaccio.
Nessuno, malgrado un piano neve ben preciso (come da documento pubblicato dal Comune, che alleghiamo), si è preso la briga di spargere un pugno di sale o di ghiaino, o di rimuovere almeno in parte neve e ghiaccio dal fondo, in modo da rendere marciapiedi e piste ciclabili accessibili alla cittadinanza. L’unica soluzione trovata dall’Amministrazione comunale è stata quella di chiudere le piste ciclabili, costringendo ciclisti e pedoni a transitare sulle strade trafficate, accanto alle auto di passaggio, per evitare di scivolare sul ghiaccio. A lamentarsi sono soprattutto i residenti lungo la circonvallazione di Viale Europa.
Le recenti precipitazioni nevose non sono state assolutamente un’emergenza ed è quindi normale che le polemiche sulle inefficienze del piano d’intervento, almeno per quanto riguarda le piste ciclabili, siano del tutto condivise con i cittadini che protestano.
Non ci si venga a dire che nel nostro Comune manca il personale. Riteniamo, piuttosto, che manchi l’organizzazione.
Ci sorgono però spontanee alcune domande: il Sindaco non aveva assicurato che i “presunti profughi” residenti in paese avrebbero collaborato per il benessere della nostra comunità? Dove erano, dunque, nel momento in cui la comunità che li ospita e mantiene aveva bisogno di qualche braccio in più? Dove erano le cooperative che li gestiscono, che in accordo con il Comune si erano rese disponibili ad impiegare queste persone in attività socialmente utili? Mancano forse badili nei nostri magazzini comunali? O si è forse scelto di mantenere queste persone in casa, dopo il grave danno compiuto al muro di recinzione del cimitero, quando un “presunto profugo” ne aveva abbattuto una parte dopo essersi messo alla guida di un veicolo comunale pur essendo sprovvisto di patente di guida?
E’ singolare che l’Amministrazione maranese, attenta sempre e solo all’immagine e non alla sostanza, interessata ad autocelebrarsi piuttosto che a risolvere i problemi dei cittadini, sia stata così poco solerte nel tutelare la mobilità sostenibile di ciclisti e pedoni. Ne prendiamo amaramente atto.
Lista civica “Noi di Marano”.


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